In
questa stagione sono tante le persone che soffrono di rinite allergica.
Trasportati dal vento, i pollini rilasciati da alberi, erbe e piante, vengono a
contatto con bocca, naso e mucosa congiuntivale provocando starnuti,
rinorrea, prurito e lacrimazione: una vera tortura che trasforma in
disastro l’arrivo della primavera.
Com’è
possibile che sostanze, in linea di massima non tossiche per il corpo umano,
vengano percepite come pericolose e scatenino, in certe persone, reazioni così
forti?
Indubbiamente
le reazioni allergiche sono il segnale che
il sistema immunitario non sta lavorando come dovrebbe e che la naturale capacità di guarigione che ogni organismo possiede ha bisogno di aiuto.
il sistema immunitario non sta lavorando come dovrebbe e che la naturale capacità di guarigione che ogni organismo possiede ha bisogno di aiuto.
In
questa situazione la Naturopatia da un lato lavora per stimolare le difese
naturali nel periodo che precede l’arrivo dei pollini, dall’altro contempla
vari rimedi per alleviare i sintomi durante la stagione critica. Ma per
combattere davvero il cosiddetto raffreddore da fieno è necessario dedicare
particolare attenzione anche all’alimentazione, il naturopata quindi
indagherà lo stile di vita del soggetto allergico, prenderà in considerazione
la sua dieta e suggerirà eventualmente dei cambiamenti che possano essere d’aiuto.
Poiché
ogni persona è unica ogni caso andrà trattato in modo diverso. In linea
generale posso dire che una dieta ricca di alimenti freschi e biologici
(frutta, verdura, legumi, semi e cereali integrali), povera di cibi animali e
libera dai principali allergeni alimentari responsabili di importanti reazioni
allergiche crociate con gli allergeni respiratori, può fare molto per ridurre o
addirittura evitare (nel tempo) asma, congiuntiviti e raffreddori primaverili.
Nelle
periodo clou del picco dei pollini ci sono inoltre alcuni comportamenti che
aiutano ad evitare gli allergeni:
- Limita il più possibile le uscite al mattino presto o la sera tardi, sono i momenti in cui nell’aria c’è la massima concentrazione di sostanze irritanti
- Tieni le finestre chiuse quando la densità dei pollini è più elevata
- Se hai un giardino non tagliare l’erba in una giornata particolarmente calda: favorisce la liberazione dei pollini
- Prima di uscire ungi l’interno del naso con un poco di olio di mandorle dolci per evitare che pollini e spore si depositino sulle sue pareti
- Di rientro nella tua abitazione ogni volta che sei stato/a all’aperto cambia i vestiti e fai una doccia per eliminare i pollini portati in casa
Infine
è importantissimo non trascurare l’aspetto psico-emotivo. Come accade
per qualsiasi disturbo, attraverso la malattia parliamo a noi stessi e, molto
spesso, i disagi che avverte il corpo sono l’esatto riflesso delle nostre
emozioni.
Il
polline, in fondo, altro non è che il seme della pianta che si diffonde in
primavera, stagione in cui piante ed animali si risvegliano esprimendo al
massimo la loro vitalità riproducendosi. L’allergia stagionale può, quindi,
indicare una difficoltà che certe persone hanno con i cambiamenti, il loro rifiuto
della possibilità di rinascere e diventare diversi da come sono.
Oppure,
a volte, l’allergia può essere una questione relazionale. Un modo di esprimere
la mancanza d’aria e di spazio e dunque il bisogno di tirare il fiato rispetto
a situazioni o persone che sono vissute come soffocanti. O ancora un modo di
esprimere la necessità di difendersi rispetto a qualche elemento del mondo
esterno, o dell’ambiente esistenziale, che viene percepito come aggressivo e
ostile.
Si
tratta di trovare la chiave giusta, quella che consentirà ad ogni persona una
più profonda conoscenza di sé e che (con costanza e pazienza) aprirà la porta della guarigione.
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