Che
gli Omega 3 facessero bene si sapeva già.
Numerosi
studi hanno dimostrato che sono utili in caso di varie patologie
(cardiovascolari, infiammatorie, diabete, cancro), problemi di pelle (psoriasi
e dermatiti), per lo sviluppo cognitivo, il morbo di Alzheimer, lo sviluppo
neonatale, la depressione, i disturbi comportamentali e per il metabolismo
osseo.
Quello
che invece è emerso più di recente, da una ricerca dell’Università di
Nottingham e del King's College London, è che questi acidi grassi essenziali sono
fondamentali per il benessere intestinale. Infatti i cibi ricchi di omega 3
comportano un miglioramento della diversità di composizione del microbioma, cioè il
“patrimonio batterico” dell’intestino, e ciò può offrire molti vantaggi per
la salute, a partire da quella dell’intestino stesso che può veder migliorare
problematiche come la colite o il morbo di Chron.
Ma dove si trovano gli Omega 3?
L’alimento
che contiene maggiori quantità di Omega 3 è senza dubbio il pesce:
acciughe, sardine, merluzzo, salmone, tonno, sgombro, aringhe, halibut e
dentice, ma anche invertebrati come capesante e gamberi.
Dunque
una dieta sana e ben bilanciata dovrebbe includere due o tre porzioni a
settimana di pesce selvatico (non di allevamento).
Va
però ricordato che la cottura dei prodotti ittici modifica notevolmente il
contenuto degli acidi grassi a sfavore degli Omega3 (è il caso soprattutto
della frittura).
Un
altro rischio connesso all’assunzione di pesci risiede nella presenza di mercurio
contenuto soprattutto in alcune specie, come ad esempio il pesce spada, lo
sgombro e il tonno. E anche il problema delle microplastiche non è da sottovalutare.
La
cosa migliore è scegliere pesci di taglia piccola e verificare le zone di
provenienza del pescato.
Ma
chi non si nutre di pesce, come i vegetariani e i vegani, che cibi alternativi può
assumere per ottenere un apporto nutrizionale corretto di Omega 3?
Fonti
vegetali di Omega 3 sono:
L’olio
di lino è in assoluto la fonte vegetale più ricca di Omega 3. Secondo la Società
Scientifica di Nutrizione Vegetariana un solo cucchiaio di olio di lino (pari a
15 ml) fornisce circa 6,6 grammi di Omega 3. è
un alimento molto delicato: va conservato in frigo e non può venire impiegato
per cucinare. Può invece essere usato come condimento a crudo per verdure,
legumi e salse, oppure come semplice integratore alimentare. I semi di lino
forniscono una minore quantità di Omega 3 rispetto all’olio e devono essere
rigorosamente macinati per poter essere assimilati dall’organismo.
2.
Noci
Circa
30 grammi di noci forniscono al nostro organismo quasi 2 grammi di acido
alfa-linolenico (uno degli acidi grassi del gruppo Omega 3). Anche nocciole e
mandorle contengono piccolissime quantità di Omega 3.
3.
Vegetali a foglia verde
Spinaci,
broccoli, lattuga e cavolo verde, oltre ad essere delle importantissime fonti
di vitamine e di minerali, contengono anche una piccola percentuale di Omega 3.
4.
Alcune leguminose
Fagioli,
piselli, lenticchie, ceci e, soprattutto, la soia e i suoi derivati (come il
latte e il tofu), contengono piccole quantità di Omega 3: 200 grammi di semi di
soia cotti forniscono circa 1 grammo di acido alfa-linolenico, mentre una tazza
di latte di soia, pari a 240 ml, ne fornisce circa 0,4 grammi.
5. Alghe
La
ricchezza in Omega 3 varia a seconda del tipo di alga. Vanno consumate cotte e,
anche se in piccole quantità, danno sapore e nutrimento a molti piatti.
Qualora
l’alimentazione non sia sufficientemente ricca di alimenti apportatori di Omega
3 – oppure ci siano particolari situazioni, ad esempio trigliceridi alti o
colesterolo in eccesso – è necessario ricorrere
agli integratori.
L’integrazione
però, perché sia efficace, deve essere fatta tenendo conto di determinati stati
fisiologici come gravidanza, allattamento, età avanzata.
Inoltre
deve essere fatta con particolare prudenza, facendo attenzione ad
evitare sovradosaggi, in caso di contemporanea assunzione dei seguenti farmaci
perché possono esserci pericolose interazioni:
·
farmaci che fluidificano il sangue (come
l’aspirina, il Coumadin e il Warfarin) poiché gli Omega 3 potrebbero
potenziarne l’effetto
·
farmaci per abbassare la pressione arteriosa
perché alte concentrazioni di Omega 3 possono agire in sinergia con i farmaci
antipertensivi e provocare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa
·
farmaci antidiabetici o insulina dal
momento che gli Omega 3 possono influire sulla glicemia.
Interazioni
possono esserci anche con certi rimedi erboristici e con altri integratori.
Se
infatti gli Omega 3 sono assunti, ad esempio, insieme al ginkgo biloba o ad un
integratore a base di aglio, possono far aumentare il rischio di emorragia.
Come
sempre è necessario farsi consigliare da persone preparate ed evitare il fai da
te, anche quando si tratta di integratori alimentari.
Ho aperto per la prima volta il tuo blog, e come immaginavo è bellissimo e interessantissimo.
RispondiEliminaLaura Bevilacqua
Grazie di cuore Laura.
RispondiEliminaUn caro abbraccio