Bella
stagione, periodo di passeggiate e soste nei prati all’aria aperta. Una volta rientrati in casa, meglio
controllare di non avere una zecca addosso. Il morso (indolore) di questo
animaletto, può essere infatti molto pericoloso poiché può trasmettere il morbo di
Lyme.
Il
morbo di Lyme è una malattia che si presenta all’inizio con un eritema
cutaneo nel sito della puntura ma che poi può migrare in altre zone del corpo. Questa
eruzione raramente è dolorosa o dà prurito.
In genere è di piccole dimensioni e di colore rosso ma può raggiungere
dimensioni pari a 50 cm di diametro con una zona centrale più chiara e il
margine ben delineato. L’eritema si può accompagnare a febbre, mal di testa,
dolori articolari e spossatezza, insomma sintomi simili all’influenza. Dopo
qualche settimana, però, si possono sviluppare problemi cronici tipo artrite,
alterazioni cardiache e neurologiche.
La
diagnosi del morbo di Lyme viene effettuata mediante un’analisi del sangue specifica
ma, prima di sottoporsi all’esame, deve passare qualche tempo dalla puntura
della zecca (almeno 4-6 settimane) perché la comparsa degli anticorpi
antiborrelia non è così immediata.
Devono
concorrere due fattori affinché una persona si ammali di questa subdola
patologia: la zecca responsabile della puntura deve contenere al suo
interno (intestino) il batterio Borrelia e deve restare attaccata alla pelle
umana per 12 ore (tempo necessario per digerire il sangue umano e riversare nel
circolo sanguigno umano i prodotti della propria digestione, compreso il
batterio).
Dunque
il rischio contaminazione è nullo se si stacca la zecca dalla cute prima delle
12 ore dal momento della puntura, ma per farlo è bene rivolgersi subito al
medico o al veterinario in quanto manovre errate possono causare la rottura
del rostro della zecca che, rimasto infilato nella cute, aumenta le possibilità
di infezioni secondarie.
Purtroppo
il morbo di Lyme non produce immunità e quindi, anche in caso di cure
tempestive e accurate, se si viene morsi di nuovo vi è sempre la possibilità di
sviluppare la malattia un’altra volta.
La
malattia di Lyme non è l’unica trasmessa da zecche. La zecca del bosco in
alcune zone è in grado di trasmettere anche l’encefalite da zecca
(una malattia virale), mentre la zecca del cane, soprattutto nell’Italia
meridionale e insulare, può trasmettere la rickettsiosi, anche
conosciuta come febbre bottonosa del Mediterraneo. Anche in questo caso la
sintomatologia è simil influenzale ma in un basso numero di casi la malattia è
letale (nelle persone con precarie condizioni di salute).
Ci
sono poi altre patologie, più o meno gravi, di cui le zecche possono farsi
portatrici: la febbre ricorrente da zecche, la tularemia, la meningoencefalite
da zecche, l’ehrlichiosi.
Ci
sono alcuni accorgimenti naturali che aiutano a tenere lontano questi
parassiti:
- Olio essenziale di lavanda
- Olio essenziale di citronella
- Olio essenziale di eucalipto
Si
possono predisporre in giardino anche dei diffusori preparati con gli stessi aromi
ma la cosa importante da fare, dopo aver frequentato un luogo dove
potrebbero trovarsi le zecche – più che altro boschi, sentieri o prati con erba
alta – è ispezionare attentamente l’intera superficie cutanea, eventuali
animali domestici e l’abbigliamento (gli abiti chiari rendono più facile
l’individuazione delle zecche).
Le
zecche sono sempre più diffuse nel mondo a causa dei cambiamenti climatici
globali e anche in Italia sono presenti.
Molte
persone, senza rendersi conto subito di essere state punte, sviluppano nel
tempo seri problemi di salute a causa di questi parassiti. Tempo fa è stata
la conduttrice Victoria Cabello a raccontare le sofferenze causate dalla
malattia di lyme, ma è stata solo l’ultima di una serie di personaggi famosi
colpiti prima di lei: la modella Bella Hadid, la cantante Avril Lavigne, gli
attori Richard Gere, Alec Baldwin e Ben
Stiller.
Personalmente
mi ha impressionato molto la storia di Gaetano che, dopo anni di problemi di
salute sempre peggiori, dopo aver girato tanti specialisti e ospedali e aver
ricevuto tante diagnosi sbagliate (polineuropatia demializzante cronica,
fibromialgia, miosite, connettivite, sindrome da stanchezza cronica,
sensibilità chimica multipla), ha scoperto poi all’età di 30 anni che in realtà
tutti i suoi problemi di salute erano dovuti al fatto di aver contratto la
malattia di lyme quando era un ragazzino.
Purtroppo
l’aver scoperto così tardi la vera causa dei suoi problemi di salute ha reso
cronica questa malattia, con gravi conseguenze a livello neurologico.
Postando
questo articolo mi auguro di contribuire a far conoscere di più questa
patologia ancora praticamente sconosciuta ai più e di sensibilizzare le persone
sulle attenzioni da avere verso le zecche che possono trasmettere, oltre al
morbo di lyme, numerose e differenti malattie infettive alcune delle quali
pericolose, specialmente per i soggetti anziani, debilitati e i bambini.
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