Sono
sempre di più le persone che soffrono di rinite allergica stagionale (il
classico raffreddore da fieno) e che, nei mesi tra marzo e ottobre, attraversano
la fase acuta dei sintomi: starnuti, naso ostruito e gocciolante, tosse, prurito ad occhi naso e gola, congiuntivite. Nei soggetti più sofferenti si
manifesta anche asma e sono presenti occhiaie per il maggiore afflusso di
sangue nei seni paranasali.
I
più precoci allergeni sono quelli degli alberi (marzo-aprile), seguono le
graminacee (aprile-maggio), poi i
cereali (giugno-luglio) ed infine le piante erbacee
(luglio-agosto-settembre).
A
inizio autunno (settembre-ottobre) sono invece le muffe a scatenare più
frequentemente le crisi allergiche.
Nella fase acuta delle allergie possono
essere d’aiuto vari rimedi naturali specificatamente formulati con
ingredienti attivi sull’inibizione del rilascio di istamina da parte dei mastociti (le principali cellule
coinvolte nella risposta allergica).
È
utile considerare anche piante che hanno un’azione anti-infiammatoria, che
stimolano le potenzialità del sistema immunitario e la riparazione cellulare
delle mucose.
Nell’ambito
dell’approccio naturopatico merita
particolare attenzione anche la profilassi ambientale perché, se si riduce
l’esposizione agli allergeni verso cui il soggetto risulta sensibilizzato, si
ha un miglioramento della sintomatologia.
Ciò
significa:
- minimizzare le passeggiate
in campagna o nei giardini nelle giornate secche e ventilate
- indossare una mascherina
nel caso di lavori di giardinaggio
- non asciugare la biancheria
all’esterno
- in casa mantenere le
finestre chiuse nelle giornate di
vento
- pulire frequentemente i
filtri dei condizionatori
- rimuovere tappeti, peluche e
oggetti che possono accumulare polvere
- in auto impostare il
condizionatore con il sistema di ricircolo dell’aria.
Ma,
cosa più importante, i soggetti predisposti all’allergia dovrebbero seguire, nei mesi che precedono la proliferazione degli
allergeni, un’alimentazione volta alla disintossicazione degli organi emuntori
(anche tramite l’utilizzo di integratori alimentari specifici) e procedere ad
un riequilibrio del terreno.
Spesso
i soggetti allergici hanno un’infiammazione generale che si trascina da molto
tempo perciò sarà necessario lavorare anche su questo aspetto perché ridurre
la flogosi cronica significa migliorare lo stato della persona limitando
conseguentemente la sua reazione allergica.
Va
infine considerato l’aspetto emotivo dal momento che, non di rado, gli individui
che soffrono di allergia hanno una sorta
di insofferenza verso persone o situazioni sgradite.
Insomma
l’approccio alle allergie deve essere necessariamente olistico.
In
caso contrario ci si dovrà accontentare di soffocare l’ennesima reazione infiammatoria
senza capire, e quindi poter guarire alla radice, la problematica.
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