La
musica ci influenza.
Gli
antichi conoscevano già l’effetto curativo delle vibrazioni, ma le più moderne
conoscenze sono riuscite a dimostrare che i suoni sono onde che trasportano
informazioni e che sono in grado di oltrepassare la nostra banda di ascolto
conscio cambiando il nostro stato emotivo, fisico e mentale.
Considerate
queste straordinarie facoltà, risulta evidente quanto sia importante
ascoltare buona musica. Sempre. A maggior ragione in un periodo speciale come
quello della gestazione.
Sono
numerose le ricerche che attestano l’importanza di affiancare ai tradizionali
corsi di preparazione al parto anche attività sonoro-musicali.
La
musica aiuta a controllare l’ansia, a favorire il rilassamento e a raggiungere
uno stato di benessere. Inoltre perfeziona
l’ascolto che in questo momento particolare della vita di una donna è
importantissimo: ascolto di se stessa,
dei propri ritmi interni e del loro modificarsi con il procedere dei mesi e
ascolto delle azioni e reazioni motorie del bambino, sia in risposta ai suoni
stessi che nei vari momenti della giornata.
Le
attività ritmico-sonore aiutano quindi la mamma a creare una relazione
affettiva profonda e serena con il suo bambino e stimolano allo stesso tempo lo
sviluppo del feto.
Ormai
è dimostrato che, fin dai primi mesi della vita intrauterina, il piccolo sente, ricorda, è consapevole e reagisce. Questo
vuol dire che tutti gli stimoli presenti nell’ambiente (suoni interni ed
esterni alla madre) contribuiscono allo sviluppo strutturale e funzionale del
suo sistema nervoso e acustico.
Per
tutti i nove mesi, infatti, la creatura vive circondata da rumori.
Innazitutto
quelli prodotti dal passaggio del cibo nell’apparato digerente, dal ritmo della
respirazione, dal battito del cuore della mamma e dallo scorrere del sangue
attraverso la placenta.
Ma è
provato che il feto è sollecitato anche dai rumori provenienti dal mondo
esterno e alcuni ricercatori hanno
visto che, al suono di melodie armoniche, il corpo del bambino assume
posizioni rilassate, mentre suoni forti lo rendono irrequieto.
La
musica mi è stata di grande supporto durante la mia gravidanza difficile.
Mi
ha aiutato a scacciare le paure e le preoccupazioni e a creare immagini positive
e piacevoli. Prediligevo la musica classica di Mozart e anche quella moderna,
ma per lo più lenta, dolce e tranquilla perché mi faceva immaginare paesaggi
naturali armoniosi.
Immagini
che poi cercavo di richiamare alla mente ogni sera prima di addormentarmi e
successivamente poi ho rievocato durante il travaglio. Devo dire che hanno
agevolato prima il riposo e poi, quando ero in ospedale, il rilassamento e il
recupero delle forze prima di una nuova spinta .
Al
corso preparto l’ostetrica mi aveva anche insegnato dei vocalizzi per
facilitare la produzione di endorfine, cioè quelle sostanze naturali che
allontanano lo stress e favoriscono uno stato di benessere. Sono molto utili
durante il parto perché attenuano la percezione del dolore.
In
molti paesi esteri l’ascolto della musica e l’utilizzo dei canti e dei suoni è
prassi normale ai corsi preparto e nelle sale parto, mi auguro che presto possa
essere così in ogni ospedale anche qui da noi.
Sarebbe
una preziosa risorsa soprattutto per le primipare che hanno in genere molta
paura e contrazioni particolarmente
intense.
Ti
ha incuriosito questo post sugli effetti della musica?
Puoi
approfondire ulteriori benefici cliccando su questi miei precedenti articoli:
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