venerdì 30 giugno 2017

Iperattività infantile: disturbo psicologico?

Una volta li chiamavano “bambini irrequieti e con difficoltà di concentrazione”, negli ultimi anni invece sempre più spesso si sente parlare di SINDROME DA iperattività e i pareri sono discordi sul fatto di considerarlo un disturbo psicologico oppure soltanto una serie di comportamenti difficili da gestire. C’è differenza di vedute anche sulle cause e sul tipo di terapia da adottare.

Personalmente trovo profondamente sbagliato utilizzare psicofarmaci in età pediatrica e adolescenziale eppure le cifre in Italia e in altri paesi occidentali sono allarmanti, la tendenza a risolvere con “una pastiglia”  comportamenti agitati e ingestibili di bambini e ragazzi è sempre più frequente perché da un lato prevale il desiderio di trovare soluzioni rapidamente (senza volersi rendere conto che occorre tempo per indagare a fondo i disagi e risolverli) e dall’altro trionfano gli interessi commerciali delle aziende produttrici di farmaci.
In realtà ci sono molte cose che si possono fare prima di pensare di risolvere (solo apparentemente) questa problematica con delle molecole chimiche. La mia esperienza di naturopata mi ha mostrato, ad esempio, che la dieta gioca un ruolo determinante nel regolare l’umore e il comportamento, altri fattori da considerare sono anche le tossine ambientali, la nutrizione della madre durante la gravidanza, i traumi da parto e la sensibilità a determinate sostanze.
Se vi ritrovate con una diagnosi da ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), prima di ricorrere a psicofarmaci che possono avere effetti devastanti sulla salute, la crescita e l’equilibrio psico-fisico di vostro figlio, vale la pena di cambiare il modo di alimentarlo e, quando necessario, fare alcune integrazioni. Anche la musica, il ricorso ad alcune tecniche di rilassamento e molti rimedi naturali (oli essenziali, fiori di bach, erbe, oligoelementi) si sono rivelati di grande aiuto.


Non mi dilungo oltre con questo post perché non è il caso di dare consigli generali. Ogni percorso di riequilibrio, infatti, va sempre individualizzato in base alla personalità del bambino/adolescente e alla sua storia.

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