sabato 31 dicembre 2016
venerdì 30 dicembre 2016
Succhi detox dopo le feste
Attenzione:
gli stravizi di fine anno fanno lievitare l’ago della bilancia. Se in questi
giorni di festa ti stai lasciando andare agli eccessi, è il momento di iniziare
a pensare a come rimediare. Magari mettendo in conto subito, il primo gennaio, una
giornata a base di estratti di frutta e verdura. Aiutano a eliminare le
tossine, ad allontanare il senso di gonfiore, a contrastare la ritenzione
idrica e danno una tregua al sistema digerente affaticato dalle abbuffate e dai
cibi ultra-calorici. Ma ci sono molte buone ragioni per puntare sugli estratti:
sono ricchi di principi nutritivi, facilmente digeribili e veloci da preparare.
Ecco
ALCUNE COMBINAZIONI DETOSSIFICANTI che puoi gustare per depurarti
e ritrovare energia:
1. Mele
e mandarini
2. Kiwi
e mele
3. Ananas
e mele
4. Melograne
e mele
5. Broccoli
e pere
6. Cavolo
cappuccio e pere
7. Arance
e sedano
Una
raccomandazione. Dopo questo primo giorno solo a base di succhi detossificanti,
cerca di curare particolarmente l’alimentazione delle giornate successive
dando la preferenza a piatti completi ma leggeri: verdure di stagione crude e
cotte condite con olio extravergine di oliva e limone, accompagnate da pane
integrale e carne bianca o pesce al vapore o, in alternativa, zuppe di verdure,
legumi e cerali in chicchi arricchite da un filo d’olio a crudo.
Evitare
zucchero bianco, carni rosse, affettati, latte, formaggi, alcolici, caffè,
bibite (anche light), cibi confezionati, fritti e carboidrati raffinati (pasta,
dolciumi, pane e altri prodotti da forno con farina 00). Bandite anche le salse
di accompagnamento. Limitare il sale, per insaporire i piatti preferisci spezie
ed erbe aromatiche antinfiammatorie e antiossidanti: cannella, curcuma,
zenzero, curry, rosmarino, salvia e prezzemolo.
Un
altro piccolo ma importante consiglio è quello di dedicare almeno mezz’ora
al giorno all’attività fisica: anche se fa freddo, anche se il richiamo
del divano è potente, concediti del tempo per smaltire gli eccessi di questi giorni.
Fare lunghe passeggiate o camminare a passo svelto mantiene attivo il
metabolismo muscolare e aiuta il benessere psicofisico in generale.
mercoledì 28 dicembre 2016
6 rimedi per la congestione nasale
Naso
chiuso? Prima di dare la colpa a batteri e virus domandati come sta il tuo
intestino.
Secondo
la medicina tradizionale cinese, infatti, le vie respiratorie sono in stretto
rapporto energetico con il colon: se questo viscere è forte grazie a una
corretta alimentazione, il sistema immunitario sarà al massimo della reattività
e minori saranno le possibilità di prendersi malanni stagionali.
1. ALIMENTAZIONE
In
linea generale un’alimentazione sana preserva la salute dell’intero organismo. Ma
in relazione all’apparato respiratorio, in particolare, vi sono degli alimenti
che lo indeboliscono e altri che lo rafforzano.
ALIMENTI
NO
Meglio
evitare farine raffinate, latte e derivati perché aumentano le secrezioni di
muco.
ALIMENTI
sì
Sono
benefici, invece, cereali e farine integrali, legumi per la loro
ricchezza in nutrienti e fibre (che facilitano un miglior svuotamento del
colon), alghe (ne bastano piccole quantità da aggiungere alle
pietanze almeno tre volte a settimana), frutta e verdura (fresca
e di stagione, particolarmente efficaci i centrifugati/succhi).
Ottimo
lo zenzero aggiunto alle zuppe gli ultimi due-tre minuti di
cottura (la radice si conserva in frigo dentro una busta di carta, sbucciare
solo la parte che di volta in volta si intende utilizzare e grattugiarla).
2. IDRATAZIONE
Se
la mucosa nasale è ben idrata, resiste meglio all’attacco di agenti esterni
(inquinanti, polveri, allergeni, virus, batteri). Rifletti: forse nei giorni
che hanno preceduto questa fastidiosa congestione hai trascurato di bere
a sufficienza? Cerca di recuperare: l’irritazione e l’infiammazione si
calmeranno più velocemente.
Utile
anche umidificare gli ambienti in cui si soggiorna.
3. ERBE
E SPEZIE
Giova
un infuso con un cucchiaio di fiori di sambuco, uno di fiori di tiglio
e uno di fiori di calendula, da bersi caldo, tutt’al più addolcito
con miele, prima di andare a letto la sera.
Un
altro infuso efficace che puoi prendere in alternativa: ginepro,
liquirizia e salvia in parti uguali. Due o tre
tazze al giorno, addolcito con miele.
Benefica
e facile da preparare anche la bevanda a base di cannella, chiodi di
garofano e limone. Presa
subito ai primi sintomi è capace di bloccare l’influenza.
4. INTEGRATORE
NATURALE
La rosa
canina è ricca di vitamina C, si può prendere l’estratto in misura
relativa alla concentrazione presente. Anche il succo di ribes nero
è ricco di questa vitamina ed è un valido sostegno ulteriore per sciogliere il
muco e potenziare il sistema immunitario.
5. SUFFIMIGI
Il
vecchio rimedio delle inalazioni funziona sempre, aiuta a fluidificare il muco
e a ridurre l’infiammazione. Far bollire circa due litri d’acqua e scioglierci
3 cucchiai abbondanti di bicarbonato di sodio. Avvicinare la
testa, coprendosi bene con un grande asciugamano di spugna come a formare una
capanna sopra i vapori, e respirare. All’inizio non stare troppo vicino per
evitare di ustionare il viso per il troppo calore e tenere gli occhi chiusi.
6. BAGNO
AROMATICO
Alle
prime avvisaglie di raffreddamento un bagno aromatico è un toccasana.
Disperdere nell’acqua calda della vasca 15 gocce olio essenziale di eucalipto radiata o di niauli
o di limone (usare solo o.e. di qualità, puri e naturali e di
derivazione biologica o biodinamica)
Gli
oli essenziali non sono solubili nell’acqua, devono essere dispersi prima in un
poco di alcol (in alternativa in 2 cucchiai di miele o in un pugno di sale). Se
si vuole usare il bagno schiuma, ne va scelto uno a base neutra.
È
bene fare questo bagno curativo lontano dai pasti, 1 ora prima o 2-3 ore dopo. Per
farlo diventare un vero e proprio rituale di salute e ottenere il massimo dei
benefici, devi osservare alcuni accorgimenti (leggi il mio post precedente “Il rituale del bagno”).
Se nonostante
questi rimedi la congestione nasale si protrae a lungo, o se tendi a ritrovarti
spesso con il naso chiuso, allora sarà necessario approfondire cosa sta alla
base di questo disturbo per poter scegliere in maniera oculata una soluzione
personalizzata benefica per la mucosa nasale e per le sue funzioni
fisiologiche.
lunedì 26 dicembre 2016
Caffé speciale per un pasto pesante
I
pasti delle giornate festive sono senza dubbio più “impegnativi”.
Se
l’alimentazione giornaliera è sana ed equilibrata, ogni tanto ci si può
permettere anche qualche eccezione: l’importante è la quotidianità.
Come
rendere meno pesante un banchetto esagerato?
Un
aiuto arriva dal cardamomo, spezia di origine indiana anti-gonfiore
e stimolante, che tonifica l’energia dello stomaco.
Se
ne aggiunge un pizzico alla tazzina del caffè: aiuta a digerire i grassi
e le proteine ingerite a tavola.
Consiglio
di non utilizzare i semini già pestati perché perdono presto il loro
inconfondibile profumo. È preferibile comprare i baccelli interi (sono piccoli,
a forma di goccia e dal colore verde chiaro), aprirli, estrarre i semi e
ridurli in polvere con l’aiuto di un pestello.
Ne
basta una piccolissima quantità per arricchire il caffè poiché l’aroma è
intenso.
Tassativamente
rinunciare allo zucchero bianco. Meglio dolcificare con il miele o lo zucchero
integrale di canna.
sabato 24 dicembre 2016
giovedì 22 dicembre 2016
Mal di gola addio
Nei
mesi più freddi la gola può andare incontro a stati infiammatori anche molto
acuti e dolorosi.
La
zona posteriore alla cavità orale è un’importante barriera immunitaria in cui
si trovano le tonsille e una grande quantità di immunoglobuline distribuite
sulla mucosa della lingua, della faringe e del palato. È un punto delicato e
cruciale del nostro corpo, una specie di dogana da cui le sostanze (aeree,
solide e liquide) devono passare per entrare nel nostro organismo.
Ecco
che reagisce con faringiti e tonsilliti ogni volta che è sottoposta a
particolare stress sia sul piano fisico-ambientale (umidità, sbalzi di
temperatura, batteri, virus) sia sul piano psicologico (può capitare, infatti,
che un mal di gola esprima indignazione per qualcosa che fatichiamo ad
accettare, a mandare giù).
Al
di là di un importante lavoro di contestualizzazione e interpretazione del
sintomo da fare con l’aiuto del vostro naturopata di fiducia – serve ad evitare
ricadute e comprendere le cause della maggiore vulnerabilità di questa parte
del proprio corpo – è possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali:
SEDANO
IN INSALATA E COME SUCCO
Il
più noto è quello verde, a costa, ma c’è anche il sedano rapa, una grande
radice tondeggiante, marroncina
all’esterno e bianca all’interno,
dal sapore leggermente piccante. Entrambi sono ricchi di vitamine e sali
minerali che favoriscono il drenaggio polmonare ed epatico rinforzando gli
anticorpi.
In
questa stagione sarebbe bene mangiarli crudi spesso durante la settimana.
Il
sedano si può aggiungere alle insalate abbinato ad altri ortaggi e radici (ad
esempio carote, rape).
Come
succo, invece, sta bene centrifugato insieme alla mela oppure con l’arancia.
INFUSO
DI LIQUIRIZIA E ALLORO
Bollire
in 200 ml di acqua per due minuti a fuoco basso (e coperto dal momento che
comincia il bollore) due bastoncini della lunghezza di circa 5 cm di radice di
liquirizia insieme a due foglie di alloro. Lasciare riposare un minuto,
filtrare e trasferire in una tazza. Aspettare che stiepidisca un poco prima di
aggiungere un cucchiaino di miele e bere.
Una
tazza almeno due-tre volte al giorno. Se si preferisce, si può assumere questo
infuso dopo i pasti poiché l’alloro ha anche proprietà digestive.
GARGARISMI
CON
SUCCO DI LIMONE
Diluire
il succo di mezzo limone (anche uno intero se si riesce a tollerarne il sapore)
in un bicchiere di acqua tiepida ed effettuare gargarismi prolungati di 2-3
minuti sputando ogni volta. Effettuare il trattamento almeno tre volte al
giorno.
Oppure
CON PROPOLI
Si
usa la tintura madre reperibile in erboristeria o in farmacia. Venticinque-trenta
gocce in un bicchiere di acqua tiepida. Effettuare i gargarismi tre volte al dì
e ingoiare il liquido ogni volta. Meglio lontano dai pasti.
Sono
rimedi dolci che si completano, meglio quindi adottarli tutti e tre insieme. L’efficacia
è maggiore se si comincia subito, appena si sente che la gola inizia a
“pizzicare”.
martedì 20 dicembre 2016
Autismo e alimentazione
Circa
due anni fa uscirono i dati di un piccolo ma interessante studio, condotto dai
ricercatori della prestigiosa Università John Hopkins presso il Massachussets
General Hospital for Children, secondo cui l’assunzione quotidiana di sulforafano,
una sostanza contenuta nelle crucifere (in particolare nei broccoli e nei loro germogli)
porterebbe a miglioramenti considerevoli nella sintomatologia di bambini
autistici.
L’autismo
è un disturbo dello sviluppo neurologico che impedisce a chi ne è affetto di
interagire in maniera adeguata con le persone e con l’ambiente. Si manifesta
con un’ampia gamma di livelli di gravità, e negli ultimi anni, purtroppo, sta
diventando un dramma sociale perché i casi sono in crescita esponenziale. Tra
le possibili cause si è parlato in particolare di assimilazione di sostanze
tossiche. È inoltre da considerare il fattore alimentazione: quella
odierna, dove preponderanti sono i cibi raffinati, è ormai priva di elementi
nutritivi essenziali e ricca di alimenti modificati (ad esempio i cereali
coltivati al giorno d’oggi contengono molto più glutine di quelli dei tempi dei
nostri nonni, e l’intolleranza al glutine – guarda caso – è presente in molti
bambini autistici).
Dunque
il sulforafano estratto dai broccoli potrebbe offrire la chiave per trattare
l’autismo?
Dopo
questo studio, che fu pubblicato online su PNAS Early Edition,
non mi pare che ne siano seguiti altri. Peccato, perché i risultati furono
rilevanti benché si sia trattato di uno studio molto ristretto: miglioramenti evidenti
nell’irritabilità, nella letargia, nei movimenti ripetitivi, nei manierismi
inusuali, nell’iperattività, nella consapevolezza e nella comunicazione durante
il trattamento (quattro settimane dopo la fine dell’assunzione di sulforafano,
invece, i sintomi erano tornati agli stessi livelli presenti prima
dell’assunzione).
La
speranza è quella che gli autori e i ricercatori possano andare avanti con
questo tipo di indagini e che presto possano essere pubblicati nuovi dati
certi.
Quel
che posso dire, in base alla mia esperienza, è che togliendo dalla dieta dei
bambini con disturbo dello spettro autistico alcune sostanze (in primis glutine
e caseina) effettivamente si ottengono dei grossi miglioramenti. Tanto più
evidenti quanto più precocemente viene cambiata la loro alimentazione.
Per
quanto riguarda i broccoli – in attesa di ulteriori conferme scientifiche in
merito all’efficacia sulla sintomatologia specifica dell’autismo – la loro
presenza nella nutrizione quotidiana non può fare altro che bene, non solo
perché questi ortaggi contengono sulforafano, ma anche polifenoli e numerose
altre sostanze in grado di arginare lo stress ossidativo individuale (responsabile
dell’invecchiamento precoce e di gravi patologie).
Attenzione
però a cucinarli correttamente per conservarne le proprietà: 3-4 minuti al
vapore, non di più.
Mi auguro che questo mio breve post possa essere accolto come un invito ad approfondire l’importanza
di una sana e mirata alimentazione per quanti si trovano ad affrontare qualsiasi
problematica di salute.
Il
nostro cibo è l’elemento costruttore e ricostruttore del nostro corpo e anche
della nostra mente. Scegliendo quello giusto possiamo contribuire in modo
determinante al nostro benessere e alla nostra longevità.
domenica 18 dicembre 2016
sabato 17 dicembre 2016
Più frutta a guscio meno malattie
Durante le feste di fine anno sulle tavole compaiono noci, nocciole,
mandorle e pinoli. Peccato relegare questi alimenti solo a questo periodo
perché le ultime ricerche ne confermano la capacità di migliorare la salute
riducendo il rischio di malattie delle coronarie di quasi il 30 per cento, il
rischio di cancro del 15 per cento e quello di morte prematura del 22 per
cento.
Secondo
i ricercatori anche le malattie respiratorie diminuiscono grazie all’aggiunta
di frutta a guscio nella dieta quotidiana. E così un forte miglioramento è
stato registrato anche in caso di diabete.
Non
bisogna però esagerare: sono cibi assai concentrati, ipercalorici e pur sempre
ad alto contenuto di grassi (anche se vegetali).
Circa
20 grammi al giorno, l’equivalente di un pugno, sono sufficienti.
Meglio
alternare i vari tipi ed evitare di consumare questi superalimenti a fine
pasto.
Miscelati
con fiocchi di cereali, frutta fresca di stagione e yogurt, invece, sono ottimi
per la prima colazione e per gli spuntini.
giovedì 15 dicembre 2016
Muoversi anche con il pancione. Ecco i benefici dello sport
La
gravidanza è un momento importante della vita di una donna. In questi nove mesi
abitudini e convinzioni consolidate vengono rimesse in discussione per il bene
della nuova vita che sta arrivando. Sorgono domande e dubbi in merito a
svariate questioni. Ci si interroga anche sull’attività fisica. Fa bene o, al
contrario, è da limitare?
In
realtà lo sport durante la gravidanza non solo è possibile ma anche consigliato
in quanto offre NUMEROSI BENEFICI: minor aumento di peso, migliore
circolazione soprattutto negli arti inferiori, muscolatura delle gambe e della
schiena più forte (che protegge dal rischio di dolori), riduzione
della probabilità di emorroidi. Se la donna è in forma, con addominali
e perineo tonici, inoltre, durante il parto la fase espulsiva risulta
meno difficile.
Ovviamente
l’attività fisica deve essere fatta con buonsenso.
Se
prima di rimanere incinta non si era mai fatto sport, adesso sarà necessario
cominciare a praticarlo gradualmente. Se lo si faceva già prima, e in modo
intensivo, ora bisognerà fare attenzione a non sforzarsi troppo. Le attività
che richiedono un allenamento talmente intenso da non consentire ai muscoli di
ricevere abbastanza ossigeno (ad esempio maratona e corsa in velocità) non
vanno bene perché fanno produrre al corpo tanto acido lattico e causano tutta
una serie di trasformazioni chimiche del sangue dannose per il bambino.
Ugualmente
si deve stare alla larga da sport in cui ci si può far male o cadere ed evitare
di fare esercizi addominali oltre il quarto mese (da qui in poi i muscoli
addominali verticali si curvano naturalmente sempre di più man mano che cresce
la pancia: ogni ulteriore sollecitazione indotta in questa zona specifica li
indebolirebbe anziché rafforzarli).
Bisogna
fare molta attenzione anche a non stare troppo tempo in piedi o distese in
posizione supina, per non schiacciare la vena cava. Inoltre, non si deve mai
raggiungere il massimale, ovvero il limite delle proprie potenzialità.
Gli sport
in genere più raccomandati sono il nuoto e la bicicletta. Sconsiglio il
fai-da-te in palestra: meglio iscriversi a un corso espressamente rivolto a
donne incinte. E comunque è sempre bene avere l’autorizzazione del proprio medico
ginecologo.
Ricordarsi
di indossare scarpe adatte e ammortizzate e di sostenere la pancia con una
guaina o dei pantaloni contenitivi per alleviare il peso che grava sui
legamenti dell’utero.
martedì 13 dicembre 2016
Vecchi già a 25 anni
Dolori
articolari, mal di schiena, emorroidi. Aumenta il numero dei giovani che
presentano una salute simile a quella di un anziano.
La
notizia l’ha data il quotidiano inglese The Independent sulla base di
un’analisi su 60mila procedure mediche effettuate lo scorso anno da una compagnia
di assicurazione sanitaria.
L’indagine
ha riscontrato un aumento massiccio delle domande di procedure mediche e
chirurgiche per mal di schiena, dolore cervicale e dolori articolari. Tra le
maggiori richieste per disturbi di salute, presentate dai giovani tra i 25 e i
40 anni, anche emorroidi, vene varicose e artrosi del ginocchio.
Tutti
problemi che non dovrebbero proprio riguardare questa fascia di età!
Cosa
c’è all’origine di queste problematiche?
Prima
di tutto la sedentarietà, poi la postura scorretta, infine l’alimentazione squilibrata.
- Sedentareità
Stare fermi troppo a lungo non è sano. Il movimento è una
delle funzioni essenziali del corpo e muoversi è un modo per conservare
flessibili le articolazioni e forti le ossa e i muscoli. L’esercizio fisico
regolare è anche un potente stimolo per il sistema immunitario, un allenamento
per polmoni e cuore, un’opportunità per ridurre la tensione emotiva e vincere
lo stress.
Non è necessario fare grossi sforzi: mezz’ora giornaliera di
cammino è sufficiente ad ottenere la maggior parte dei benefici. Molto meglio,
infatti, fare un po’ di esercizio ogni giorno che una stressante attività
saltuaria.
- Postura scorretta
Le posture scorrette aumentano la possibilità di creare
squilibri alla colonna vertebrale e, attraverso le innervazioni che ne
fuoriescono, a tutti gli organi a esse collegate. Oggi l’uso troppo prolungato
di tablet e smartphone è la causa principale di questi malposizionamenti di vertebre
e dei disturbi che ne conseguono.
Per ristabilire il corretto allineamento e funzionamento di
organi, muscoli, articolazioni e legamenti è necessario intervenire con
adeguate tecniche di manipolazione (come la chiropratica e l’osteopatia).
Meglio ancora sarebbe prevenire, cercando di adottare posture il più possibile giuste
durante l’utilizzo di telefonini e pc e alternando l’immobilità di fronte allo
schermo con adeguati esercizi di movimento per collo e schiena.
- Alimentazione
squilibrata
Oggi, soprattutto in occidente, non solo c’è un eccesso di
alimentazione (si mangia più di quel che si consuma) ma abbiamo anche
un’offerta alimentare inquinata da ogm, pesticidi e farmaci. A ciò si
aggiungono scelte non salutari troppo spesso reiterate: grassi idrogenati, oli cotti,
cereali raffinati, salumi, zucchero bianco, merendine, dolci confezionati e cibi precotti. Ecco che il guaio è fatto!
L’alimentazione è di importanza basilare per stare bene ed è
il perno attorno il quale ruotano la naturopatia e le antiche medicine
orientali. Una dieta varia e ricca di alimenti freschi, biologici e di stagione
è indispensabile per mantenere sano l’organismo.
È
sufficiente cominciare a fare attenzione a questi tre fattori fondamentali, e
mettere in atto i necessari cambiamenti, per iniziare a vedere risultati in
termini di salute.
Perché,
ricordiamocelo, la salute è anche un COMPITO. Tutti vogliamo stare bene e avere
vitalità. Ma se desideriamo davvero raggiungere questo obiettivo non dobbiamo
trascurare le regole naturali di una sana condotta di vita.
domenica 11 dicembre 2016
Rilassarsi per riequilibrare le energie
Per
la natura l’inverno è la stagione del riposo, della quiete necessaria per dare
vita alla rinascita primaverile.
Come
la natura anche noi dovremmo prenderci il tempo che ci serve per noi stessi,
per ricaricarci dalle fatiche. Forse abbiamo speso troppe energie. Fermiamoci
un attimo: il rilassamento del corpo e della mente è il modo più adatto per
ritrovare il proprio benessere.
Ritagliarsi
un piccolo spazio quotidiano, basta anche mezz’ora, è indispensabile per rafforzare
la propria salute. Quel che conta è programmare con costanza, giorno dopo
giorno, questi 30 minuti e viverli bene. Non come un’ulteriore fatica da
compiere, oltre a tutte le altre
incombenze della giornata, ma come un’opportunità di riposo e di rigenerazione.
I
modi e le tecniche di rilassamento possono variare e ognuno deve scegliere la
soluzione che più si adatta alla propria personalità e al particolare momento
che sta attraversando: una passeggiata in mezzo alla natura, una lettura
interessante, l’ascolto di una musica che fa vibrare lo spirito, la
visualizzazione creativa, l’esercizio fisico cosciente, la meditazione, la
preghiera. Tutti gli sforzi mirati a liberarsi da tensioni fisiche ed emotive
sono positivi e utili per ritrovare equilibrio e vigore.
La
riflessione spirituale, in modo particolare, ci aiuta a trovare un terreno più
profondo dove radicare la nostra identità e l’autodeterminazione. I libri sulla
vita e gli insegnamenti dei maestri spirituali ci aiutano a capire, ad esempio,
che anche loro hanno affrontato dubbi e avversità. Ma non si sono dati per
vinti e hanno accolto le sfide. Anche noi possiamo fare lo stesso.
Purtroppo
raramente riusciamo a donarci l’opportunità di questo tempo dedicato al giusto
rilassamento. Pur essendo una pratica facile dai risultati gratificanti pochi
di noi compiono quotidianamente quel minimo sforzo necessario per riposare e
ricaricare le pile. Eppure è solo concedendosi regolarmente una pausa
rilassante che si può riprendere fiato e rituffarsi poi nel vortice degli
impegni giornalieri con rinnovate energie.
Lo
so. Non è per niente facile perché il ritmo delle nostre vite è diventato ormai
innaturale e frenetico.
Ma
sta a noi decidere. Scegliere di acquisire una nuova abitudine. Facile, per
niente costosa, che richiede un dispendio minimo di tempo ogni giorno, solo 30
minuti, fondamentali però per la nostra salute.
Perché
la salute è uno stato di armonia. E ogni stato di armonia è uno stato di
equilibrio. Se non siamo bilanciati ma concentrati solo su un punto (efficienza,
velocità, lavoro, fare….) tutto alla fine si rovescia in una sola direzione e
anche noi cadiamo. Come un muscolo costantemente in tensione deperisce prima,
così alla fine smette di funzionare e deperisce anche un muscolo perennemente
inattivo.
Rilassarsi
e fare il pieno di energie almeno mezz’ora al giorno: questo permette di ripartire
con slancio e vivere meglio e più a lungo.
venerdì 9 dicembre 2016
Zuppa di cavolo nero con lenticchie e zenzero
Ecco
una zuppa adatta a questa stagione. Consumata ben calda è un buon aiuto contro
il raffreddore. Tre gli ingredienti che ne caratterizzano il sapore: cavolo nero, lenticchie e zenzero.
Il cavolo nero, dalle foglie rugose di colore verde scuro quasi blu, è tipico della Toscana (ma ormai si trova facilmente ovunque). È ricco di zolfo, potassio, magnesio, clorofilla e folati. Ha proprietà antiossidanti, depurative e immunostimolanti.
Le
lenticchie hanno proprietà anticolesterolemiche, antianemiche e
remineralizzanti. Contengono proteine, amido, ferro, calcio, potassio,
fosforo e magnesio. E, a seconda del terreno in cui sono state coltivate,
oligoelementi in quantità variabile: zinco, manganese e rame. Non mancano di
vitamine (A, B1 e C) e di acidi grassi polinsaturi. Ovviamente è presente anche
una parte di fibra.
La
radice di zenzero è decongestionante e protettiva nei
confronti di bronchi, polmoni e intestino. Adatta a combattere
raffreddore, tosse e catarro, è utile anche in caso di vomito e diarrea da
freddo.
Io
preferisco utilizzare quella fresca. Si conserva in frigo dentro un sacchetto
di carta, quando serve si toglie la buccia della parte che si intende
utilizzare e si sminuzza con un grattugia di ceramica o di vetro (l’acciaio
attiverebbe un negativo processo di ossidazione).
Ingredienti
(per 4 persone)
300
grammi di lenticchie piccole che non necessitano di ammollo
12-16
foglie di cavolo nero
2-3
coste di sedano
2
scalogni
1
spicchio di aglio
4-5
cucchiai di passato di pomodoro
erbe
aromatiche (prezzemolo e maggiorana)
olio
extravergine di oliva
sale
e pepe
Preparazione
Sciacquare
le lenticchie e metterle a lessare in due litri di acqua poco salata per 30-40
minuti con il pomodoro e 1 costa di sedano tagliato a rondelle alte mezzo
centimetro.
Tagliare
le restanti coste di sedano a rondelle sottili. Lavare il cavolo nero e privarlo della nervatura centrale poi ridurlo
a quadratini o striscioline.
Tritare
finemente gli scalogni e l’aglio e farli dorare in un tegame con le erbe
aromatiche per qualche minuto insieme a 2-3 cucchiai d’olio. Dopodiché unire il
sedano e il cavolo nero, aggiungere un po’ d’acqua di cottura delle lenticchie
e far cuocere con coperchio a fuoco non troppo alto per 10 minuti. Quindi
aggiungere le lenticchie con altra acqua di cottura e tenere sul fuoco altri 5
minuti.
Se
la zuppa risultasse troppo densa aggiungere altra acqua di cottura delle
lenticchie. Regolare di sale, aggiungere poco pepe e la radice di zenzero (3-4
centimetri grattugiati). Cuocere 1-2 minuti ancora e spengere.
Servire
la zuppa ben calda con un filo d’olio extravergine d’oliva. Si può unire pane
integrale tostato tagliato a cubetti, questo piatto sarà ancora più appetitoso!
mercoledì 7 dicembre 2016
La vittoria dei Sioux: fermata la costruzione dell’oleodotto
I
Sioux, dopo mesi di proteste, ce l’hanno fatta: l’oleodotto in North Dakota è
stato bloccato. Un trionfo non scontato contro uno dei colossi texani dell’energia.
Ma purtroppo si tratta soltanto di una battaglia vinta, perché la guerra è
ancora lunga e sul futuro peseranno anche le decisioni del neo-eletto Trump che
si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio (in qualità di imprenditore ha investito in quest’opera importanti somme).
I
nativi americani, che per settimane e settimane sono rimasti accampati sulle
pianure attraversate dal fiume Missouri, scontrandosi più di una volta con le
forze dell’ordine, lo sanno. Per questo vogliono restare nelle loro tende e nei
loro caravan nonostante il rigido inverno sulle sponde del lago Oahe. Ed è proprio sotto quel lago che la Dakota
Access, società del gruppo di Dallas Energy Transfer Partners, vorrebbe far
passare l’oleodotto, col rischio di inquinare le falde acquifere a meno di un
chilometro dalla riserva.
Per
i pellerossa l’acqua e la terra sono sacre. Ma interessi economici e politici nei
secoli hanno violato più volte i loro insegnamenti spirituali, le loro
tradizioni e i loro diritti.
Questa
volta invece le tribù native americane hanno avuto il sostegno di testimonial
famosi (tra cui molti attori hollywoodiani) e delle principali organizzazioni
per i diritti umani ed ecologiste. La vittoria è stata festeggiata con danze e
falò per tutta una notte.
Speriamo
che i riflettori adesso non si spengano e che la storia, per una volta almeno, si
concluda pienamente a favore di questi popoli miti e fieri.
Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l’ultimo fiume avvelenato,
l’ultimo pesce pescato,
l’ultimo animale libero ucciso.
Vi accorgerete...
che non si può mangiare il denaro.
(Orso in piedi. Sioux)
martedì 6 dicembre 2016
lunedì 5 dicembre 2016
Dermatite da pannolino
Il
sederino arrossato è un problema frequente nei bambini nel periodo del
pannolino. La zona genitale si irrita e si infiamma per varie cause:
l’esposizione prolungata all’urina e alle feci, lo sfregamento della pelle, il
clima caldo umido che si crea all’interno che comporta la macerazione degli
strati superficiali della cute.
Non
è il caso di usare pomate a base antibiotica, cortisone o prodotti chimici, se
si vogliono evitare conseguenze peggiori del problema di partenza. Per contrastare
la dermatite da pannolino è bene semmai utilizzare prodotti delicati e naturali
e mettere in atto alcuni interventi:
·
Tenere la pelle pulita e asciutta il più
possibile. Cambiare spesso il pannolino e immediatamente in caso di feci.
·
Evitare salviette inumidite usa e getta e lavare
la zona con acqua corrente utilizzando detergenti delicati a ph fisiologico
privi di SLS, SLES, derivati del pretrolio, parabeni, PEG, coloranti e profumi
di sintesi.
·
Risciacquare bene e asciugare tamponando senza
sfregare.
·
Utilizzare pomate che idratano e proteggono la
pelle alleviando il fastidio e l’irritazione. Molto efficaci i prodotti che
contengono piante come la propoli e la mirra (che creano un
effetto barriera nei confronti delle sostanze irritanti) e altre sostanze
naturali come il tea tree oil e il thè verde (che preservano la
cute nei confronti dei microrganismi e dello stress ossidativo).
· L’alimentazione è fondamentale. Molto spesso la
causa più frequente della dermatite da pannolino è legata a una cattiva
digestione delle proteine e dei grassi del latte di mucca che va bene per i
vitelli, ma non per i bambini. Per l’uomo l’unico latte previsto dalla natura è
quello di donna, finché è possibile prediligere quindi l’allattamento al seno.
Tener presente che anche l’eccesso di zucchero raffinato è motivo frequente di malattie della pelle
nei bimbi.
venerdì 2 dicembre 2016
Salviamoci la pelle!
La
pelle è un confine che ci separa dal mondo intorno a noi. Ci protegge e filtra
gli stimoli esterni, ma è anche specchio delle informazioni che arrivano
dall’interno del corpo essendo in connessione stretta con gli altri tessuti
sottostanti attraverso la circolazione sanguigna e linfatica e il sistema
endocrino e nervoso. Ecco che un bravo naturopata saprà leggere sul volto di
una persona le sue abitudini alimentari e lo stile di vita, così come i
pensieri e le emozioni.
È
importante avere cura della nostra pelle e trattarla nel migliore dei modi.
Qui
di seguito sette buone pratiche da applicare con costanza, ma
soprattutto con amore:
1. Avere
un’alimentazione varia e attenta a base di prodotti biologici, freschi e di stagione. Una pelle ben
nutrita saprà rigenerarsi, manifestare luminosità e morbidezza, essere più
equilibrata e forte.
2. Praticare
un’attività fisica con regolarità. Col movimento il colorito migliora, i tratti del volto si
distendono e la cute diventa più bella. Merito della circolazione
sanguigna che, prendendo vigore, porta più ossigeno alla pelle.
3. Coltivare
pensieri puliti e rispettosi . La
pelle racconta le nostre emozioni. Molto spesso, se viviamo un conflitto
inconscio, che non sappiamo o non vogliamo comunicare, è possibile che la pelle
lo esprima al posto nostro, e a modo suo.
4. Scegliere prodotti cosmetici non aggressivi preparati con ingredienti
naturali di qualità e privi di sostanze nocive (siliconi, antiossidanti
artificiali e conservanti di sintesi come ad esempio i parabeni). Ciò che
introduciamo nel nostro corpo passa anche dalla pelle. Iniziare a leggere le
etichette dei prodotti per la cura personale e informarsi su ciò che contengono.
5. Conoscere
la propria pelle e le macchie che essa presenta, avendo l’attenzione di
recarsi da uno specialista al primo segnale di alterazione di forma, dimensione, colore.
6. Evitare
i raggi UV artificiali. Nel 2009 l’Agenzia internazionale per la ricerca
contro il cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Salute ha definito
le apparecchiature abbronzanti «cancerogene per l’uomo» dopo aver esaminato
oltre 20 studi epidemiologici che, fra l’altro, sottolineano un aumento del 75
per cento del rischio di melanoma se l’uso delle apparecchiature abbronzanti inizia
prima dei 30 anni.
7. Prendere il sole con buonsenso esponendosi con gradualità nelle giornate
d’estate ed evitando sempre le ore più calde (fra le 12 e le 15).
Attenzione anche alla montagna d’inverno: in altura la fascia atmosferica è
meno spessa, la neve riflette e le radiazioni sono di conseguenza più
pericolose che in pianura. Ricordarsi però che il sole è un alleato della
salute, non un nemico. Basta prenderlo con giudizio.
mercoledì 30 novembre 2016
Gli antibiotici naturali. Alternative dolci per combattere le infezioni
Nella stagione autunnale,
complici anche i frequenti sbalzi di temperatura, i malanni sono in agguato. L’igiene,
una sana alimentazione e un attenzione allo stile di vita fortificano il
sistema immunitario e lo aiutano ad essere al massimo della reattività (vedi i post
Strategie anti-influenza, Le 10 regole della longevità, Tre modi per rafforzare le tue difese e I 5 pilastri della sana alimentazione).
Se però il nostro organismo non è in
equilibrio è più facile ammalarsi. Che
fare al primo segno di infezione virale o batterica?
L’uso troppo frequente degli
antibiotici ha fatto aumentare la resistenza antimicrobica.
Meglio ricorrere a rimedi curativi naturali, meno aggressivi, ma in grado comunque
di accelerare la guarigione.
Con una raccomandazione:
l’automedicazione è ammessa solo per disturbi di lieve entità e per periodi
brevi e mai, comunque, se è in corso una gravidanza o si sta allattando.
Ecco cinque aiuti verdi:
Uncaria. Per le infezioni delle vie respiratorie
È un grosso arbusto rampicante delle
foreste del Nord-ovest dell’Amazzonia. I “curanderos” peruviani la usano per
curare ferite profonde, ulcerazioni e dolori osteoarticolari e anche la
medicina occidentale riconosce a questa pianta una spiccata attività antinfiammatoria e
antireumatica. Nella stagione fredda si
può ricorrere all’Uncaria per la sua forte azione immunostimolante che
la rende adatta a prevenire
e combattere malattie infettive, specialmente quelle a carico dell’apparato
respiratorio.
È disponibile in compresse e in forma liquida ma
si trova anche in comodi sacchetti filtro che si possono portare sempre dietro:
una tazza di tisana al giorno è sufficiente per rinforzare il sistema
immunitario, due per curarsi se è già in corso un’infezione.
Si trova abbinata all’echinacea o
alla rosa canina in molti preparati che si rivelano utilissimi per la
prevenzione dei disturbi di naso e gola. Una corretta terapia preventiva deve
però iniziare già a fine estate/inizio settembre in modo da consentire una
adeguata preparazione del sistema immunitario. Si fa un ciclo di 30 giorni seguito
da 15 giorni di pausa e poi altri due cicli di 15 giorni di cura intervallati
da 15 giorni di sospensione.
Unita alla propoli, invece,
l’uncaria è in grado di risolvere in breve tempo il decorso della tracheite
(anche in questo caso si possono reperire facilmente sia in farmacia che in
erboristeria dei preparati sinergici).
Idraste. Per le infezioni dell’apparato genitale
È una pianta erbacea perenne
diffusa nei boschi montani del Nordamerica. Usata dagli indiani d’America e dai primi coloni, la radice di idraste continua
tuttora ad essere molto utilizzata in molti villaggi del Canada come rimedio
naturale per calmare le infiammazioni delle mucose, fermare le emorragie
uterine, alleviare i dolori mestruali e risolvere vaginiti e tutta una serie di
infezioni dell’apparato urogenitale. In realtà l’assunzione deve avvenire
necessariamente sotto controllo medico perché
la pianta può essere irritante per la mucosa uterina e altamente tossica se
dosata male o assunta per un periodo troppo lungo. È sconsigliata, inoltre,
agli ipertesi, a chi soffre di patologie cardiocircolatorie e se è in corso una
gravidanza.
Per vaginiti, leucorrea e altre infezioni dell’apparato genitale (infezioni
batteriche, candida e per facilitare la guarigione di piccole ulcerazioni
genitali) si possono fare degli impacchi tiepidi e dei lavaggi. Si prepara un infuso con un cucchiaio di rizoma triturato per ogni tazza d’acqua, si lascia
riposare fino a che la bevanda è diventata tiepida e si procede.
Al
contempo è bene assumere dei probiotici per riequilibrare l’intestino
strettamente collegato alla salute intima.
Mirtillo.
Per le infezioni del tratto urinario
Il mirtillo di palude, conosciuto
anche col nome di Mirtillo Americano o
Cramberry, è un piccolo arbusto
di origine nordamericana, coltivato negli USA a
scopo alimentare oltre che per le sue proprietà salutari. È stato
dimostrato che il succo dei frutti di questa pianta è molto efficace contro le
cistiti accompagnate da alterazioni della flora batterica intestinale.
Con una controindicazione: data
la concentrazione abbastanza significativa di ossalati, il suo uso deve essere
limitato nei casi di nefrolitiasi
(tendenza alla formazione di calcoli renali, spesso costituiti proprio da
ossalati).
Alcuni suggerimenti per
combattere la cistite:
- evitare pantaloni troppo stretti o biancheria intima di materiale sintetico (evitano la normale traspirazione e facilitano la proliferazione degli stafilococchi cutanei)
- utilizzare detergenti neutri e movimenti corretti per l’igiene intima (dalla vagina all’ano e mai il contrario)
- limitare l’uso eccessivo di lavande interne vaginali (abbassano l’acidità naturale agevolando la strada ad eventuali batteri)
- non usare assorbenti interni.
Olio di tea tree. Per le infezioni della
pelle
Ricavato
dalle foglie di una pianta australiana, viene usato da sempre dagli aborigeni
per la cura di ferite e infezioni.
Ha un
odore molto forte che lo rende inconfondibile ed è ritenuto il rimedio più
adatto per tutte le infezioni batteriche o fungine della cute e delle mucose.
Utile
in caso di ascessi, herpes, verruche, calli, tagli, ferite, foruncoli e graffi
di animali infetti. Inoltre ha una spiccata azione antimicotica e
antiparassitaria che agisce anche contro la micosi delle unghie, il piede
d’atleta e i parassiti degli animali. Dunque un rimedio che non dovrebbe mai
mancare nell’armadietto del pronto soccorso. Un ottimo disinfettante che
elimina efficacemente anche afte, forfora e che si rivela un toccasana contro le punture
d’insetto.
Si
trova in creme, pomate e lozioni adeguatamente preparate onde evitare reazioni
di intolleranza di pelle e mucose. Si può anche comprare puro, ma se non
diluito opportunamente in olio vegetale può dare luogo a possibili irritazioni
cutanee.
Pompelmo. Per le infezioni della bocca (e non
solo)
Le grandi proprietà del pompelmo
furono scoperte nel
1979 dal Dr. Jacob Harich, il medico si rese conto che l’estratto ottenuto dai
semi contusi mostrava una rapida e potente efficacia contro varie infezioni
della bocca e dell’orecchio e negli anni successivi ha iniziato a curare con
successo anche molti altri disturbi.
Di recente l’estratto è stato
ulteriormente studiato in USA, Austria, Francia e Messico ed è stato sottoposto
a vari test approvati da numerose istituzioni ufficiali. Risulta attivo contro batteri, lieviti, muffe,
parassiti e virus. Le applicazioni più frequenti riguardano le infezioni della
bocca ma le ultime sperimentazioni hanno dimostrato che si rivela efficace
anche contro molti disturbi della pelle, dell’apparato genitale,
gastrointestinale e respiratorio.
Per le infezioni della bocca (ascessi,
stomatiti, gengiviti o afte) si può ricorrere a sciacqui disinfettanti. Si
mettono 5 gocce di estratto in un bicchiere d’acqua e si utilizza tre volte al giorno.
Per il mal di gola, invece, si diluiscono 10 gocce in un bicchiere d’acqua
tiepida e si effettuano dei gargarismi più volte al giorno, anche 5/6 volte al
dì. Invece, sciogliendo 10 gocce di estratto in mezzo bicchiere d’acqua, si
ottiene un buon collutorio da usare in caso di sanguinamento delle gengive o
dopo un intervento chirurgico alla bocca.
L’estratto di pompelmo può
tornare molto utile anche in caso di herpes labiale. Si deve usare una parte di estratto diluito in 9 parti di acqua (1 goccia di estratto per 9
gocce d’acqua). Applicare direttamente sulla parte ma attenzione a non mettere
mai a contatto il cotone usato con la soluzione: in questo modo si potrà conservare
in frigo per qualche giorno.
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