Giallo
oro. È questo il colore della curcuma, spezia molto usata nei piatti
dell’India e del Sudest Asiatico.
La Medicina
Ayurvedica e quella Cinese ne fanno utilizzo fin da tempi immemorabili per le
sue innumerevoli proprietà e, negli
ultimi anni, anche la nostra scienza occidentale ha riconosciuto alla curcumina,
il suo principio attivo più potente, molteplici azioni
curative:
- antinfiammatoria (è efficace, per esempio, nell’artrite reumatoide)
- antiossidante (si rivela utile per uso esterno nei problemi di invecchiamento della pelle)
- ipocolesterolemizzante (riduce il livello di colesterolo)
- apoptotica (in grado di fermare la crescita delle cellule tumorali)
- protettiva del cervello (dalla degenerazione tipica dell’Alzheimer)
- depurativa e di sostegno dell’attività epatica (difende il fegato dalle sostanze tossiche e stimola la produzione ed emissione della bile favorendo la digestione).
La
curcuma è veramente una spezia versatile in cucina. Si può utilizzare nelle
zuppe di legumi, nelle
pietanze di carne e di pesce, sulle verdure, con le uova
e i formaggi. A Bali la utilizzano per preparare
un ottimo riso mescolando la
polvere con latte di cocco e lemon grass.
Affinché
l’assorbimento della curcumina sia ottimizzato è necessaria una parte grassa/oleosa
(va benissimo il nostro olio extravergine di oliva, altro alimento salutare se
spremuto a freddo e utilizzato a crudo) e l’aggiunta di un pizzico di pepe.
Personalmente,
quando riesco a trovarla nei negozi di alimentazione naturale, preferisco
utilizzare la radice intera della pianta che al momento dell’uso, per la
quantità che serve, si può “sbucciare” e grattugiare (se fresca) o ridurre in
polvere servendosi del mortaio o del macinino da caffè (se essiccata).
Se
per motivi di praticità invece vuoi adoperare la curcuma già macinata
che si trova normalmente in commercio, ti consiglio di comprarla in quantità
limitata dal momento che con il tempo diventa amarognola e perde il suo bel
colore brillante.
Come
tutte le spezie per essere conservata bene dopo l’acquisto deve essere
messa in un barattolo di vetro ben chiuso e riposta in un luogo buio e fresco
perché teme la luce, il troppo calore e l’umidità.
L’impiego
come condimento non ha particolari controindicazioni ma consiglio di non
somministrarla ai bambini di età inferiore ai due anni (al di sopra di questa
soglia di età si può iniziare aggiungendo piccolissime quantità ai piatti) e di
non farne un utilizzo ripetuto o esagerato in gravidanza e allattamento.
La
curcuma in forma di preparato fitoterapico, invece, necessita di
specifiche accortezze (innanzitutto farmaceutiche, altrimenti non è
biodisponibile). Può inoltre provocare, a volte, disturbi digestivi.
Anche
se gli scienziati scindono i principi attivi per cercare di capire l’attività
di una pianta invito a riflettere sul fatto che la pianta non è un’unica
sostanza, ma una sapiente miscela di più composti utili al nostro organismo. Non
è quindi un unico principio attivo estratto in grado di curarci, bensì questa
miscela che però è impossibile da replicare a livello sintetico. Dunque, a meno
che non ci sia un motivo particolare (indicato da un medico esperto in
fitoterapia), non vedo perché assumere in compresse ciò che si può tranquillamente
e con efficacia assumere in forma di alimento.
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