Da
tutti temuta, la vecchiaia non è di per sé un fatto negativo. Il problema
infatti non è veder aumentare gli anni ma gli acciacchi e le malattie. Se negli
ultimi decenni l’aspettativa di vita è quasi raddoppiata, non è invece
migliorata quella di salute e si invecchia malamente, a volte prematuramente
anche. È questo il dramma.
È
possibile affrontare il tempo che avanza in salute e benessere, rimanendo
indipendenti e autosufficienti fino alla fine dei nostri giorni?
Sì,
è possibile.
Prima
di tutto iniziando a dare importanza ai minimi segnali di squilibrio e
sofferenza che vanno compresi il prima possibile e interpretati alla
luce del nostro stile di vita.
Dopodiché
si deve intervenire con gli opportuni cambiamenti se vogliamo
prevenire malattie vere e proprie sia acute che croniche. I farmaci e le
tecniche chirurgiche salvano spesso dalla morte persone che si ritrovano in situazioni
di malattie acute ma l’uso quotidiano di medicine per i disturbi cronici (che
oggi ormai sono diffusissimi sopra i 50 anni) è invece dannoso: da un lato cancella
o diminuisce i sintomi, ma dall’altro intossica il corpo e ne assorbe l’energia
vitale.
Il
nocciolo della questione non è dunque “non invecchiare” ma riuscire ad
aumentare il più possibile il numero di anni in cui si può vivere in una
condizione di buona efficienza e piena vitalità.
Nei
mesi scorsi, nel post “Le 10regole della Longevità”, ho indicato alcune regole generali per
mantenersi in salute e vivere più a lungo. Torno sull’argomento con TRE NUOVI
CONSIGLI che integrano quelli già dati precedentemente perché credo che sia dovere
e diritto di tutti impegnarsi per invecchiare bene, senza perdere un colpo.
1. TENERE
ALLENATO IL CERVELLO.
Tempo
fa sul New York Times la professoressa di psicologia della Northeastern
University Lisa Feldman Barrett ha dato questo suggerimento per diventare un “superager”,
cioè una persona che, pur avendo superato i 65 anni, ha capacità di memoria e
attenzione pari a quelle di venticinquenni attivi e in salute.
La
dottoressa Feldman Barrett e i colleghi del laboratorio del Massachusetts
General Hospital hanno studiato i risultati delle risonanze magnetiche dei
cervelli di 17 superager e li hanno confrontati con quelli di altre persone
della stessa età con problemi più o meno gravi di memoria o attenzione. Dal
confronto sono emerse alcune regioni del cervello diverse nei due gruppi di
persone: più sottili nei cervelli delle persone normali, uguali a quelle di
persone più giovani nei cervelli dei superager. Nello specifico la parte del
cervello che avrebbe un ruolo fondamentale nella qualità dell’invecchiamento
sarebbe il sistema limbico. Tutte le persone anziane esaminate che hanno
ottenuto i risultati migliori nei test di memoria e attenzione sono, infatti,
quelle con il sistema limbico più spesso.
Come
fare a farlo aumentare?
Secondo
i ricercatori del gruppo di Feldman Barrett bisogna impegnarsi molto e
continuativamente in un’attività. Il sistema limbico aumenta la sua attività
quando le persone si impegnano in qualcosa di difficile, sia che si tratti di
uno sforzo intellettuale sia fisico, per questa ragione si può conservare
bene questa parte del cervello allenandola sia con attività fisiche che
mentali.
Attenzione
però: fare giochi come i cruciverba, i sudoku o quelli proposti da siti e app
per allenare la mente non è abbastanza. Queste attività sono abbastanza
piacevoli ma non richiedono sforzi o sofferenze. Il consiglio è invece di
iniziare a fare un’attività davvero impegnativa, come imparare una lingua
straniera, seguire un corso online o esercitarsi con uno strumento musicale.
2. MANTENERE
PULITO L’INTESTINO
Se
da un lato per campare a lungo è necessario eliminare/limitare l’uso di alimenti
con additivi, carne, cereali raffinati, insaccati, margarine, zucchero bianco,
dolciumi, cibi precotti e alcol privilegiando invece alimenti sani, freschi e
carichi di vitalità (facendo attenzione alle tecniche di cottura che vuol dire
no temperature alte), dall’altro è fondamentale anche lavare con regolarità
gli organi, primo fra tutti l’intestino, con l’uso di erbe e rimedi
appropriati. Sono infatti in particolare le fermentazioni e le putrefazioni
intestinali, secondo il Prof. Elia Metchinkoff, la causa dell’invecchiamento
precoce.
Metchinkoff,
vincitore del Nobel nel 1908, studiò attentamente la dieta di un gruppo di
pastori caucasici particolarmente longevi e sani e scoprì per primo l’importanza
dell’acido lattico e dei fermenti lattici nel rallentare i processi di
invecchiamento. Secondo la sua concezione – che è anche la stessa della
Naturopatia e di altre Medicine dalla visione olistica – non si può far a meno
di occuparsi di ecologia intestinale per avere una vecchiezza felice e libera
da infermità.
Nella
tradizione ayurvedica indiana, per esempio, per prevenire la costipazione e
promuovere la crescita di una sana flora batterica intestinale si usa il
lassi, una bevanda che si ottiene mescolando insieme una parte di
yogurt bianco biologico compatto fresco con un minimo di 4 parti d’acqua (si
mescola il tutto fino ad ottenere una bevanda omogenea con l’aggiunta di
zucchero grezzo di canna o sale o spezie a seconda dei gusti o del consiglio
personalizzato ricevuto dell’esperto). Va assunto a piccoli sorsi ma entro le
17 poiché di sera, secondo l’Ayurveda, yogurt e formaggio non vengono ben
digeriti finendo per produrre ulteriori tossine che ostruiscono i nostri canali
interni.
In
realtà, in base alla mia esperienza, sconsiglio il consumo di yogurt
vaccino. Possono permetterselo solo gli individui non linfatici, coloro
che non soffrono di allergie, di colite, di alterazioni del sistema
neurovegetativo e che non hanno un livello troppo elevato di infiammazione
intestinale. Altrimenti meglio ricorrere agli alimenti fermentati
anch’essi naturalmente ricchi di acido lattico (crauti, insalatini, miso) o all’utilizzo di
fermenti lattici (Lactobacillus acidophilus, L. bifidus in particolare).
3. FARSI
MASSAGGIARE REGOLARMENTE
Ecco
un’altra cosa che energizza i nostri organi, alimenta la nostra energia vitale
e rallenta i segni dell’invecchiamento.
Lo
so, è difficile, se non impossibile, trovare il tempo dovendosi dividere tra
mille impegni quotidiani. Ma sappiate che un massaggio fatto bene e con
regolarità nutre la nostra forza muscolare, fisiologica e mentale.
Non
parlo di un qualsiasi massaggio estetico ma di trattamenti profondi in grado di
avere un effetto calmante sia sul sistema nervoso che sul sistema endocrino.
Gli oli erbalizzati ayurvedici, scelti in base alla propria fisiologia e
stagione, ad esempio, sono di grande aiuto (se utilizzati con le tecniche
giuste) per rimuovere le tossine, migliorare la circolazione e aumentare la
flessibilità di tessuti e organi.
E
così un momento di grande benessere, se trasformato in abitudine, diventa
un’altra importante strategia per una vita longeva e soddisfacente.
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