In
questi giorni tv e giornali l’hanno ribadito più volte: l’inquinamento è
diventato la più grave minaccia per la salute. Nel 2015 ha causato 9
milioni di morti, un sesto del totale. Il che vuol dire che una persona su sei
oggi muore a causa dell’inquinamento ambientale. Tre volte più dell’effetto
combinato di aids, tubercolosi e malaria. Quindici volte più di tutte le guerre
e delle altre forme di violenza. Solo in Europa ogni anno muoiono per smog
oltre 500 mila persone.
Sono
dati del rapporto della Lancet Commission on Pollution &
Health e sono numeri agghiaccianti che non possono non fare
riflettere.
Ma non
stiamo parlando di un killer spietato arrivato chissà da dove! I mandanti siamo
noi. Noi che ci stiamo “autoavvelenando” perché, a partire dalla prima
rivoluzione industriale, abbiamo iniziato a immettere nell’atmosfera tonnellate
di sostanze inquinanti, con effetti catastrofici sull’ambiente e sulla nostra
salute. Per non parlare delle lesioni subite dai più piccoli: qualche tempo fa un
progetto europeo triennale ha evidenziato la correlazione tra inquinanti aerei e danno al Dna dei bambini esposti.
Il
traffico dei veicoli, gli impianti industriali e quelli di riscaldamento
domestico sono le fonti primarie dello SMOG, la polvere di nubi e di gas
che avvolge molte città del mondo. Ma se spettano principalmente alle autorità
politiche regionali, nazionali e internazionali i maggiori sforzi per ridurre
efficacemente le emissioni nocive, qualcosa possiamo fare anche noi. Ad esempio
adesso, in occasione dell’accensione dei termosifoni, dovremmo seguire
alcune semplici regole per stare al caldo evitando sprechi di energia. In
questo modo diamo un contributo per non peggiorare ulteriormente la qualità
dell’aria e risparmiamo anche sulla bolletta.
Ecco
dieci buone pratiche:
1. Effettuare
la manutenzione degli impianti. Un impianto ben regolato consuma e inquina
meno.
2. Non
scaldare troppo i locali: fa male alla salute, alle tasche e all’ambiente.
La normativa consente una temperatura fino a 22 gradi ma, per ogni grado
abbassato, si risparmia dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
3. Non
tenere il riscaldamento acceso per troppo tempo. Il tempo massimo di
accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia.
4. Installare
pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È un trucco semplice, ma molto
efficace per ridurre le dispersioni di calore.
5. Schermare
le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo
tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
6. Evitare
ostacoli davanti e sopra i termosifoni. Tenere chiuse le tende davanti ai
termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è
fonte di sprechi.
7. Non
lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una
stanza bastano pochi minuti e si evitano inutili dispersioni di calore.
8. Applicare
valvole termostatiche. Servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei
termosifoni, consentendo di mantenere costante la temperatura impostata e
concentrare il calore negli ambienti più frequentati. Le termovalvole
usufruiscono della detrazione fiscale. Nel 2014 la loro installazione è
diventata obbligatoria per condomini ed edifici polifunzionali.
9. Valutare
impianti di riscaldamento innovativi. Se quello in casa ha più di 15 anni,
conviene pensare ad una eventuale sostituzione con impianti integrati dove la
caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o
da una pompa di calore alimentata con un impianto fotovoltaico. Per
l’installazione si può usufruire della detrazione fiscale.
10. Verificare
l’isolamento termico di pareti e finestre della propria casa. Se la
costruzione è stata completata prima del 2008, probabilmente non rispetta le
attuali normative sul contenimento dei consumi energetici. Sostituendo le
finestre con nuovi modelli che disperdono meno calore si riducono i consumi di
energia e si può usufruire degli ecobonus, la detrazione fiscale del 65%. Altri
interventi soggetti a detrazione fiscale riguardano coibentazione e coperture.
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