Ne
soffrono molte persone e consistono in piccole lesioni, tipo vescicole, che
appaiono sulla mucosa orale. A volte può comparire una sola afta a volte,
invece, se ne manifestano numerose che possono colpire lingua, gengive, guance,
parte interna delle labbra. Sono molto
fastidiose, tendono infatti a ulcerarsi e a dare dolore e bruciore intenso,
tanto che può diventare difficile alimentarsi con cibo solido.
Chi
ne soffre in genere presenta questa problematica ciclicamente quando l’organismo
è più vulnerabile per stress, stanchezza fisica, mestruazioni. Sono
comunque persone, in base alla mia esperienza, che hanno un sistema immunitario
indebolito anche a causa di ipersensibilità alimentari di cui non sono a
conoscenza. Per risolvere realmente, quindi, è necessario individuare gli
alimenti non tollerati e impostare una adeguata dieta per disintossicare e
sfiammare il corpo al fine di recuperare, in un secondo momento, la tolleranza.
Ho
notato, inoltre, che questo disturbo spesso è sintomo di eccessivo calore, conseguenza
di un’alimentazione non equilibrata con consumo smodato di the, caffè,
succhi conservati, vini di bassa qualità e cibi come carne rossa, patate e
formaggi.
Limitando
questi alimenti e imparando a nutrirsi in modo sano (con cibo vivo, fresco e di stagione), è possibile ritrovare il benessere
dell’intestino e di tutto il tratto gastroenterico, bocca compresa.
In
attesa di acquisire nuove e più salutari abitudini alimentari, però, può essere
necessario integrare certi minerali o determinate vitamine. Oppure
può essere il caso di ricorrere a oligoelementi o a gemmoderivati.
Dipende. Ogni persona è unica. E solo attraverso la lettura del terreno
costituzionale della stessa il naturopata potrà consigliare gli elementi di
supporto più appropriati.
A
LIVELLO LOCALE, invece, per avere sollievo, si possono fare sciacqui 2-3 volte
al giorno con un infuso di malva, ricordando di prepararlo quando l’acqua
è ben calda ma ancora lontana dall’ebollizione altrimenti le mucillagini contenute
in questa pianta si deteriorano (fare riposare nella tazza coperta per almeno
venti minuti e usare tiepido). Successivamente si possono fare delle toccature
sulle lesioni con la tintura madre di Plantago Major al 20%.
Anche
l’estratto integrale di propoli (liquido analcolico) non diluito
applicato localmente è di grande aiuto.
In
alternativa ai rimedi appena indicati, c’è una pratica tipica della Medicina
Ayurvedica chiamata “oil pulling” che consiglio. Serve a
rinforzare denti e gengive e a proteggere dalle infezioni. Va eseguita almeno due
volte al giorno, meglio se dopo ogni pasto, dopo essersi lavati i denti (sempre
comunque prima di andare a letto).
Si
procede così: si mettono in bocca 2-3 cucchiaini di olio di sesamo biologico
spremuto a freddo e si muove con forza per due o tre minuti come a voler
‘risciacquare’ il cavo orale, poi si sputa.
In
questo modo si stimola la guarigione delle afte e al contempo si impedisce che
si riformino.
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