Un buon digestivo ottimo anche contro il meteorismo è il vino di ginepro.
Si
prepara facilmente mettendo a macerare 15 grammi di bacche (che prima
vanno schiacciate in un mortaio) in un litro di vino bianco insieme alla
scorza di un limone non trattato chimicamente. Dopo 15 giorni si filtra
questo composto. Si conserva bene a riparo dalla luce, in una bottiglia di
vetro scuro ben tappata.
Un
bicchierino dopo il pasto è d’aiuto se si è mangiato troppo.
Per
dare un tono alle funzioni viscerali, a tutto l’apparato digestivo e per
contrastare le fermentazioni intestinali è benefica anche una semplice tisana realizzata con ginepro, semi
di finocchio e liquirizia in parti uguali (tutto tenuto in infusione per 10
minuti).
Se
ne può prendere una tazza dopo i pasti.
Il Ginepro
è un alberello non più alto di 7 metri ampiamente diffuso perché si adatta sia a
terreni che a climi difficili. è un
sempreverde con foglie aghiformi e pungenti e fa parte delle conifere, piante
che resistono anche al gelo invernale e che “omeopaticamente” – potremmo dire –
sono in grado di curare anche i malanni causati dal freddo.
Infatti
in caso di malattie infettive, raffreddore, tosse e catarro un infuso di bacche di ginepro, liquirizia
e salvia in parti uguali (non più di tre tazze al giorno e lontano dai
pasti) aiuta a ridurre l’infiammazione delle vie respiratorie.
Anche
l’olio essenziale usato nelle vaschette dei termosifoni o in un
diffusore dove soggiornano malati è efficace per la sua azione antisettica e
decongestionante.
Ricordati
però che con gli oli essenziali bisogna usare molta cautela. Innanzitutto non
vanno utilizzati vicino agli occhi e poi vanno tenuti sempre lontano dalla
portata dei bambini.
Il
consiglio di un professionista è necessario per evitare sovradosaggi
pericolosi. E questo comunque sempre (per ogni rimedio naturale, non solo per
gli oli essenziali) perché possono esserci controindicazioni. Ad esempio,
il ginepro è da evitare in caso di stati infiammatori acuti di reni, nefriti,
nefrosi e anche in gravidanza in quanto stimola le contrazioni uterine.
Concludo questo post con una curiosità: un tempo in
molte culture popolari il ginepro era considerata una pianta dai poteri magici,
per questo veniva bruciato nei camini o nei bracieri, per allontanare epidemie
ed energie negative.
Si
usava anche portare amuleti fatti con il legno di questo alberello oppure
sacchetti di tela contenenti 2-3 bacche che venivano cuciti negli abiti per stare a contatto diretto con
la pelle.
Sarà
perché è una pianta legata al solstizio invernale, quindi alla rinascita
della luce.
Luce
esterna ma anche luce interiore che ogni persona racchiude dentro di sé.
E
infatti anche oggi bruciare un rametto di ginepro come incenso oppure espandere nell’aria il suo olio essenziale attraverso un
diffusore può ben caratterizzare i momenti di intenso vissuto spirituale.
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