Salomone,
autore di antichi testi ebraici, scrisse: “Morte e vita sono in potere della
lingua”. E ancora: “L’affanno deprime il cuore dell'uomo, una parola
buona lo allieta”.
Che
tu ci creda o no, che tu lo voglia o no, le tue parole (e i pensieri che ci
stanno dietro) hanno il potere di determinare la tua realtà.
è importante ricordarselo.
Ad
esempio, è diverso dire: “Io mi sento triste” piuttosto che: “Io sono triste”.
Quando
dico: “Mi sento triste” sto raccontando la verità del sentire di un certo momento,
quando invece dico: “Io sono triste” confondo la parte con il tutto.
C’è una
grande differenza. Nel primo caso comunico ciò che percepisco in un dato momento. Nel secondo mi ‘incateno’ ad un
aggettivo e mi depotenzio.
Dovremmo
formulare sempre ogni frase con attenzione. Invece non ci facciamo più di
tanto caso e i concetti che esprimiamo sono per lo più negativi la maggior
parte delle volte.
Un’altra
cosa che si fa comunemente, quando incontriamo qualche amico o conoscente, è
raccontare i propri recenti avvenimenti personali e si finisce quasi sempre a
parlare della propria salute.
Automaticamente, a riguardo, si tende a portare nel momento presente cose del passato, sia recente che remoto.
Automaticamente, a riguardo, si tende a portare nel momento presente cose del passato, sia recente che remoto.
Si
dice, ad esempio: “Ho sempre mal di schiena” spostando nel ‘qui e ora’ un senso
di malessere che viene, con questa frase, oggettivato e rinforzato.
Bisogna
invece fare attenzione a riportare il passato nel suo giusto tempo (che
adesso non c'è più). Così si può porre fine all’automatismo e anche il
cervello, con le sue reti neurali, riesce a creare un distacco tra il passato e
il momento presente.
Meglio
quindi dire: “Ho avuto spesso mal di schiena, ma oggi va molto meglio, mi sento
bene”.
Non siamo sempre responsabili di ciò
che ci accade.
Siamo però sempre responsabili di come
percepiamo ciò che ci accade.
E
anche delle parole che scegliamo di utilizzare.
Queste
dovrebbero essere sempre, il più possibile, positive.
Infatti
solo gli elogi, le parole di incoraggiamento e le richieste formulate con gentilezza (invece
delle pretese) sono in grado di creare intimità tra gli individui, rafforzare l’autostima, guarire le ferite e far emergere tutto il
potenziale dalle persone.
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