Tu
non sei "solo tu". Sei un ecosistema complesso costituito dalle tue cellule
e da cellule batteriche che sono 10 volte più numerose delle tue e che vivono
in te e con te.
Veniamo
infatti al mondo come esseri unici e sterili (poiché l’utero non contiene
batteri, di norma), ma già passando attraverso il canale del parto acquisiamo
qualcuna delle cellule ‘commensali’ della nostra mamma che, successivamente,
cominciano a moltiplicarsi in noi grazie all’allattamento al seno, alle coccole
dei genitori e dei parenti e ai contatti con il mondo che abbiamo intorno
(lenzuola, coperte, eventuali animali da compagnia…) diventando ben presto un
agglomerato di batteri che continua a crescere velocemente tanto da diventare,
a tarda infanzia, un vero e proprio complesso ecosistema microbico.
Questa
variegata comunità di microbi, chiamata in gergo medico “microbioma”, è
specifica. Ogni persona, cioè, ha il suo microbioma, diverso da quello di altre
persone.
Vari
tipi di microbi si trovano ovunque, sopra e dentro il corpo umano: nella pelle,
nel tratto urogenitale, nella bocca, nella faringe, nel sistema respiratorio,
nello stomaco e nell’intestino. La loro presenza non rappresenta affatto un
pericolo, se sono in equilibrio, anzi ci mantiene in buona salute perché dà
contributi essenziali a processi fisiologici vitali (dalla digestione, alla
crescita, all’autodifesa).
Sicuramente
hai sentito parlare di flora batterica intestinale. In effetti l’intestino
umano ospita circa 100 trilioni di batteri. Questi esercitano diverse funzioni:
- stimolazione dell’assorbimento
delle sostanze nutritive e minerali
- sintesi degli acidi grassi
a catena corta
- sintesi di vitamine e
aminoacidi
- decomposizione di composti
proteici
- rinnovamento del sistema
immunitario intestinale e delle cellule intestinali
- inibizione di batteri
patogeni.
La
maggior parte dei batteri che compongono il microbiota intestinale sono "buoni", ma
sono presenti anche specie "cattive" e l’equilibrio tra batteri buoni e
batteri cattivi è essenziale per il mantenimento della salute e del benessere.
È
proprio la DISBIOSI, cioè l’alterazione della composizione del microbiota per
un’espansione anormale di una specie batterica rispetto alle altre (che può
essere causata da errori alimentari o da stress psicofisici o ambientali), a
portare a manifestazioni patologiche sia intestinali che extra-intestinali.
La
Naturopatia da sempre riconosce fondamentale importanza all’intestino e oggi,
finalmente, sono numerose le ricerche scientifiche che attestano che c’è un
collegamento stretto tra salute fisica e psichica ed equilibrio della flora
batterica intestinale.
Eh
già, anche salute psichica. Perché i rapporti tra cervello e intestino sono
molto stretti e il microbiota intestinale ha una grande influenza anche sul
comportamento e sul carattere, sulla curiosità e sul ragionamento.
In
sostanza la salute dell’individuo si basa sull’equilibrio tra il cervello
superiore (la coscienza) e quello inferiore (peristaltico). I due cervelli
dialogano incessantemente tra loro e usano gli stessi mediatori chimici.
Ecco
perché, ad esempio, i farmaci per la
depressione danno effetti anche a livello intestinale (stitichezza,
diarrea, colite) oltre che sistemici (che non sto in questa sede ad elencare): perché i mediatori
chimici sono sia nel cervello che in periferia.
È
vero del resto anche il contrario: un
farmaco antiacido per lo stomaco può dare anche manifestazioni
psichiatriche come nervosismo, insonnia, attacchi di panico, allucinazioni
(oltre ad altri dannosi effetti collaterali).
Così
lo stress, le paure o le emozioni non elaborate hanno le loro conseguenze a livello
intestinale. Ed è principalmente l’intestino tenue con i suoi batteri e i suoi
enzimi (che deve normalmente elaborare i cibi) che si ritrova ad elaborare anche
i problemi non risolti, soffrendo e infiammandosi alla lunga.
Mettere
a posto l’intestino è fondamentale in qualsiasi tipo di disagio o patologia
ma, per riuscire a farlo, bisogna conoscere bene questa parte del corpo. Perché
ogni tratto digerente (stomaco, duodeno, digiuno, ileo, cieco, colon, sigma e
retto) ha una sua specifica flora batterica prevalente che può subire
modificazioni endogene o esogene, cioè derivanti da fattori interni o esterni
all’organismo.
E un
probiotico non vale l’altro.
è quindi necessario stare attenti alla scelta
del prodotto, prenderlo in dosaggio adeguato e per il periodo strettamente necessario.
Magari
facendosi seguire da un Naturopata che abbia una preparazione specifica in questo
ambito e che possa anche consigliare gli eventuali, opportuni e salutari, cambiamenti
di stile di vita.
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