In
caso di influenza, raffreddore, catarro, sinusite e stati febbrili un aiuto può
arrivare dalla pianta di Sambuco.
I
suoi fiori aumentano le difese delle vie respiratorie superiori. Potremmo
dire che hanno un effetto espettorante e, promuovendo la diuresi e la
sudorazione, aiutano a disintossicare il corpo portando un certo
giovamento anche nelle condizioni artritiche.
Il
loro tempo balsamico, cioè di raccolta, è da aprile a giugno ma puoi
comodamente fare ricorso in ogni momento ai fiori essiccati che trovi
in erboristeria, pronti da usare per preparare un infuso (15 g in mezzo litro di acqua,
lasciare riposare 15 minuti, tre tazze al giorno lontano dai pasti).
Una
valida alternativa è l’estratto
integrale, se privo di alcool e naturale al 100% (senza conservanti,
coloranti, aromi o edulcoranti artificiali).
Questo
arbusto, che può crescere fino a diventare un alberello di circa 6 metri,
anticamente in Germania veniva chiamato ‘Albero di Holda’.
Secondo
il folclore germanico medievale Holda era una fata buona che abitava nel
sambuco e che a chiunque la pregava elargiva favori salutari.
Forse
per questo motivo in passato, un po’ in tutta Europa, il sambuco veniva di
frequente piantato vicino alle abitazioni come pianta beneaugurante e capace di
tenere lontani i mali.
Dal
punto di vista naturopatico è interessante l’azione che il sambuco esplica a
livello di tutti gli organi escretori.
Infatti
favorisce la sudorazione, la diuresi e l’evacuazione delle feci. Dunque l’espulsione
delle scorie.
Ed è
proprio il drenaggio delle tossine il primo passo da fare per favorire l’auto
guarigione anche in caso di malattie da
raffreddamento.
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