Nella stagione autunnale,
complici anche i frequenti sbalzi di temperatura, i malanni sono in agguato. L’igiene,
una sana alimentazione e un attenzione allo stile di vita fortificano il
sistema immunitario e lo aiutano ad essere al massimo della reattività (vedi i post
Strategie anti-influenza, Le 10 regole della longevità, Tre modi per rafforzare le tue difese e I 5 pilastri della sana alimentazione).
Se però il nostro organismo non è in
equilibrio è più facile ammalarsi. Che
fare al primo segno di infezione virale o batterica?
L’uso troppo frequente degli
antibiotici ha fatto aumentare la resistenza antimicrobica.
Meglio ricorrere a rimedi curativi naturali, meno aggressivi, ma in grado comunque
di accelerare la guarigione.
Con una raccomandazione:
l’automedicazione è ammessa solo per disturbi di lieve entità e per periodi
brevi e mai, comunque, se è in corso una gravidanza o si sta allattando.
Ecco cinque aiuti verdi:
Uncaria. Per le infezioni delle vie respiratorie
È un grosso arbusto rampicante delle
foreste del Nord-ovest dell’Amazzonia. I “curanderos” peruviani la usano per
curare ferite profonde, ulcerazioni e dolori osteoarticolari e anche la
medicina occidentale riconosce a questa pianta una spiccata attività antinfiammatoria e
antireumatica. Nella stagione fredda si
può ricorrere all’Uncaria per la sua forte azione immunostimolante che
la rende adatta a prevenire
e combattere malattie infettive, specialmente quelle a carico dell’apparato
respiratorio.
È disponibile in compresse e in forma liquida ma
si trova anche in comodi sacchetti filtro che si possono portare sempre dietro:
una tazza di tisana al giorno è sufficiente per rinforzare il sistema
immunitario, due per curarsi se è già in corso un’infezione.
Si trova abbinata all’echinacea o
alla rosa canina in molti preparati che si rivelano utilissimi per la
prevenzione dei disturbi di naso e gola. Una corretta terapia preventiva deve
però iniziare già a fine estate/inizio settembre in modo da consentire una
adeguata preparazione del sistema immunitario. Si fa un ciclo di 30 giorni seguito
da 15 giorni di pausa e poi altri due cicli di 15 giorni di cura intervallati
da 15 giorni di sospensione.
Unita alla propoli, invece,
l’uncaria è in grado di risolvere in breve tempo il decorso della tracheite
(anche in questo caso si possono reperire facilmente sia in farmacia che in
erboristeria dei preparati sinergici).
Idraste. Per le infezioni dell’apparato genitale
È una pianta erbacea perenne
diffusa nei boschi montani del Nordamerica. Usata dagli indiani d’America e dai primi coloni, la radice di idraste continua
tuttora ad essere molto utilizzata in molti villaggi del Canada come rimedio
naturale per calmare le infiammazioni delle mucose, fermare le emorragie
uterine, alleviare i dolori mestruali e risolvere vaginiti e tutta una serie di
infezioni dell’apparato urogenitale. In realtà l’assunzione deve avvenire
necessariamente sotto controllo medico perché
la pianta può essere irritante per la mucosa uterina e altamente tossica se
dosata male o assunta per un periodo troppo lungo. È sconsigliata, inoltre,
agli ipertesi, a chi soffre di patologie cardiocircolatorie e se è in corso una
gravidanza.
Per vaginiti, leucorrea e altre infezioni dell’apparato genitale (infezioni
batteriche, candida e per facilitare la guarigione di piccole ulcerazioni
genitali) si possono fare degli impacchi tiepidi e dei lavaggi. Si prepara un infuso con un cucchiaio di rizoma triturato per ogni tazza d’acqua, si lascia
riposare fino a che la bevanda è diventata tiepida e si procede.
Al
contempo è bene assumere dei probiotici per riequilibrare l’intestino
strettamente collegato alla salute intima.
Mirtillo.
Per le infezioni del tratto urinario
Il mirtillo di palude, conosciuto
anche col nome di Mirtillo Americano o
Cramberry, è un piccolo arbusto
di origine nordamericana, coltivato negli USA a
scopo alimentare oltre che per le sue proprietà salutari. È stato
dimostrato che il succo dei frutti di questa pianta è molto efficace contro le
cistiti accompagnate da alterazioni della flora batterica intestinale.
Con una controindicazione: data
la concentrazione abbastanza significativa di ossalati, il suo uso deve essere
limitato nei casi di nefrolitiasi
(tendenza alla formazione di calcoli renali, spesso costituiti proprio da
ossalati).
Alcuni suggerimenti per
combattere la cistite:
- evitare pantaloni troppo stretti o biancheria intima di materiale sintetico (evitano la normale traspirazione e facilitano la proliferazione degli stafilococchi cutanei)
- utilizzare detergenti neutri e movimenti corretti per l’igiene intima (dalla vagina all’ano e mai il contrario)
- limitare l’uso eccessivo di lavande interne vaginali (abbassano l’acidità naturale agevolando la strada ad eventuali batteri)
- non usare assorbenti interni.
Olio di tea tree. Per le infezioni della
pelle
Ricavato
dalle foglie di una pianta australiana, viene usato da sempre dagli aborigeni
per la cura di ferite e infezioni.
Ha un
odore molto forte che lo rende inconfondibile ed è ritenuto il rimedio più
adatto per tutte le infezioni batteriche o fungine della cute e delle mucose.
Utile
in caso di ascessi, herpes, verruche, calli, tagli, ferite, foruncoli e graffi
di animali infetti. Inoltre ha una spiccata azione antimicotica e
antiparassitaria che agisce anche contro la micosi delle unghie, il piede
d’atleta e i parassiti degli animali. Dunque un rimedio che non dovrebbe mai
mancare nell’armadietto del pronto soccorso. Un ottimo disinfettante che
elimina efficacemente anche afte, forfora e che si rivela un toccasana contro le punture
d’insetto.
Si
trova in creme, pomate e lozioni adeguatamente preparate onde evitare reazioni
di intolleranza di pelle e mucose. Si può anche comprare puro, ma se non
diluito opportunamente in olio vegetale può dare luogo a possibili irritazioni
cutanee.
Pompelmo. Per le infezioni della bocca (e non
solo)
Le grandi proprietà del pompelmo
furono scoperte nel
1979 dal Dr. Jacob Harich, il medico si rese conto che l’estratto ottenuto dai
semi contusi mostrava una rapida e potente efficacia contro varie infezioni
della bocca e dell’orecchio e negli anni successivi ha iniziato a curare con
successo anche molti altri disturbi.
Di recente l’estratto è stato
ulteriormente studiato in USA, Austria, Francia e Messico ed è stato sottoposto
a vari test approvati da numerose istituzioni ufficiali. Risulta attivo contro batteri, lieviti, muffe,
parassiti e virus. Le applicazioni più frequenti riguardano le infezioni della
bocca ma le ultime sperimentazioni hanno dimostrato che si rivela efficace
anche contro molti disturbi della pelle, dell’apparato genitale,
gastrointestinale e respiratorio.
Per le infezioni della bocca (ascessi,
stomatiti, gengiviti o afte) si può ricorrere a sciacqui disinfettanti. Si
mettono 5 gocce di estratto in un bicchiere d’acqua e si utilizza tre volte al giorno.
Per il mal di gola, invece, si diluiscono 10 gocce in un bicchiere d’acqua
tiepida e si effettuano dei gargarismi più volte al giorno, anche 5/6 volte al
dì. Invece, sciogliendo 10 gocce di estratto in mezzo bicchiere d’acqua, si
ottiene un buon collutorio da usare in caso di sanguinamento delle gengive o
dopo un intervento chirurgico alla bocca.
L’estratto di pompelmo può
tornare molto utile anche in caso di herpes labiale. Si deve usare una parte di estratto diluito in 9 parti di acqua (1 goccia di estratto per 9
gocce d’acqua). Applicare direttamente sulla parte ma attenzione a non mettere
mai a contatto il cotone usato con la soluzione: in questo modo si potrà conservare
in frigo per qualche giorno.