Lo
dice un esperimento USA condotto su un campione di donne. Lo studio, pubblicato sulla rivista MolecularPsychiatry e condotto presso la Ohio University da un gruppo di ricercatori, mostra come lo stress sia in grado di
annullare gli effetti positivi che il consumo di grassi insaturi dona al nostro
organismo.
Nell’esperimento
le donne esaminate sono state invitate a consumare due tipi di colazione
differente:
una
colazione pesante, a base di grassi saturi (i cosiddetti "grassi
cattivi"), con salsicce, biscotti e salse varie e una colazione più
leggera a base di grassi insaturi (i "grassi buoni"), ricca di
semi e olio di girasole.
Una
volta terminato il pasto, i ricercatori – ignari su come fossero state
suddivise tra i soggetti le due forme di colazione – hanno effettuato un
prelievo di sangue e grazie a questo
esame hanno potuto capire chi tra loro avesse ingerito alimenti sani: le donne
che avevano consumato grassi insaturi, infatti, presentavano valori nel sangue
migliori rispetto a quelle che si erano nutrite con grassi saturi.
Dalle
analisi è emerso, però, anche un dato atipico: alcune donne sottoposte a
colazione leggera non presentavano valori del sangue diversi dalle altre. In modo
particolare, quelle che il giorno precedente avevano vissuto una giornata
pesante o stressante. Queste donne mostravano, infatti, valori ematici del
tutto identici alle donne sottoposte a colazione a base di grassi saturi.
Così
i ricercatori sono giunti alla conclusione che lo stress è in grado di
influire negativamente sugli effetti benefici dati da una sana alimentazione.
Lo STRESS
è un elemento naturale della vita e come tale è inevitabile. È una reazione di
adattamento a vari eventi che ci mettono in difficoltà sia sul piano fisico che
mentale-emotivo. È quindi una reazione sana di risposta del nostro organismo.
Il problema sorge quando lo stress supera una determinata soglia di intensità e
perdura a lungo nel tempo. In questo caso, le nostre riserve di energia
andranno pian piano a esaurirsi e la fase positiva di adattamento lascerà il
posto ad uno stato di profondo malessere (poi ciascuno di noi avrà una parte del
corpo preferenziale in cui manifesterà tale malessere o accumulerà le
tensioni).
Che
fare?
Dobbiamo,
innanzitutto, imparare a riconoscere quando siamo sotto stress.
In
secondo luogo dobbiamo imparare a utilizzare in modo cosciente le nostre
risorse interne. È molto importante, ad esempio, il modo in cui vediamo
le cose: se interpreto un evento come minaccia al mio benessere, ciò mi
procurerà stress, ma se lo stesso evento lo vedo in un’altra luce ciò mi
permetterà di affrontare meglio la situazione. A volte qualche accadimento
rappresenta effettivamente una reale minaccia per me, ma a volte non è così,
sono io che lo percepisco come pericolo. È necessario essere sempre consapevoli
per cercare di innescare le reazioni più adatte.
La consapevolezza,
dunque, è lo strumento più potente che possiamo avere perché crea le condizioni
per rispondere in maniera appropriata agli eventi.
Chiedersi
sempre:
- Ciò che mi sta procurando stress è qualcosa di realmente minaccioso per il mio benessere?
- Come sto affrontando questa situazione? Sto reagendo automaticamente, sempre nello stesso modo? Sto mettendo in atto dei comportamenti inappropriati-distruttivi (mangiare troppo o troppo velocemente, iperattività, iperlavoro, assuefazione a alcol/sigarette/caffeina/farmaci)?
- Come posso rispondere a questo evento stressante in modo diverso e trasformarlo in una porta che si apra verso una crescita?
Vorrei
chiudere questo post citando le parole dell’illustre medico Jon Kabat-Zinn:
“Gli
eventi stressanti diventano i venti che soffiano nelle tue vele e ti permettono
di navigare nel mare della vita. Come succede con i venti, certamente non
riuscirai a seguire sempre la rotta che vuoi. Ma se coltivi la consapevolezza,
ti troverai in una posizione più favorevole per utilizzare la situazione
creativamente, per volgerla a tuo favore o per proteggerti meglio da essa”.
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