Una
volta li chiamavano “bambini irrequieti e con difficoltà di concentrazione”,
negli ultimi anni invece sempre più spesso si sente parlare di SINDROME DA iperattività e i pareri sono
discordi sul fatto di considerarlo un disturbo psicologico oppure soltanto
una serie di comportamenti difficili da gestire. C’è differenza di vedute anche
sulle cause e sul tipo di terapia da adottare.
Personalmente
trovo profondamente sbagliato utilizzare psicofarmaci in età pediatrica e
adolescenziale eppure le cifre in Italia e in altri paesi occidentali sono
allarmanti, la tendenza a risolvere con “una pastiglia” comportamenti agitati e ingestibili di
bambini e ragazzi è sempre più frequente perché da un lato prevale il desiderio
di trovare soluzioni rapidamente (senza volersi rendere conto che occorre tempo
per indagare a fondo i disagi e risolverli) e dall’altro trionfano gli
interessi commerciali delle aziende produttrici di farmaci.
In
realtà ci sono molte cose che si possono fare prima di pensare di
risolvere (solo apparentemente) questa problematica con delle molecole chimiche.
La mia esperienza di naturopata mi ha mostrato, ad esempio, che la dieta gioca
un ruolo determinante nel regolare l’umore e il comportamento, altri fattori da
considerare sono anche le tossine ambientali, la nutrizione della madre durante la gravidanza,
i traumi da parto e la sensibilità a determinate sostanze.
Se
vi ritrovate con una diagnosi da ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder),
prima di ricorrere a psicofarmaci che possono avere effetti devastanti sulla salute,
la crescita e l’equilibrio psico-fisico di vostro figlio, vale la pena di
cambiare il modo di alimentarlo e, quando necessario, fare alcune integrazioni.
Anche la musica, il
ricorso ad alcune tecniche di rilassamento e molti rimedi naturali (oli
essenziali, fiori di bach, erbe, oligoelementi) si sono rivelati di grande aiuto.
Non
mi dilungo oltre con questo post perché non è il caso di dare consigli
generali. Ogni percorso di riequilibrio, infatti, va sempre individualizzato in
base alla personalità del bambino/adolescente e alla sua storia.
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