mercoledì 22 marzo 2017

Allergie ai pollini? Mangia bene e guardati dentro.

In questa stagione sono tante le persone che soffrono di rinite allergica. Trasportati dal vento, i pollini rilasciati da alberi, erbe e piante, vengono a contatto con bocca, naso e mucosa congiuntivale provocando starnuti, rinorrea, prurito e lacrimazione: una vera tortura che trasforma in disastro l’arrivo della primavera.
Com’è possibile che sostanze, in linea di massima non tossiche per il corpo umano, vengano percepite come pericolose e scatenino, in certe persone, reazioni così forti?

Indubbiamente le reazioni allergiche sono il segnale che
il sistema immunitario non sta lavorando come dovrebbe e che la naturale capacità di guarigione che ogni organismo possiede ha bisogno di aiuto.
In questa situazione la Naturopatia da un lato lavora per stimolare le difese naturali nel periodo che precede l’arrivo dei pollini, dall’altro contempla vari rimedi per alleviare i sintomi durante la stagione critica. Ma per combattere davvero il cosiddetto raffreddore da fieno è necessario dedicare particolare attenzione anche all’alimentazione, il naturopata quindi indagherà lo stile di vita del soggetto allergico, prenderà in considerazione la sua dieta e suggerirà eventualmente dei cambiamenti che possano essere d’aiuto.
Poiché ogni persona è unica ogni caso andrà trattato in modo diverso. In linea generale posso dire che una dieta ricca di alimenti freschi e biologici (frutta, verdura, legumi, semi e cereali integrali), povera di cibi animali e libera dai principali allergeni alimentari responsabili di importanti reazioni allergiche crociate con gli allergeni respiratori, può fare molto per ridurre o addirittura evitare (nel tempo) asma, congiuntiviti e raffreddori primaverili.

Nelle periodo clou del picco dei pollini ci sono inoltre alcuni comportamenti che aiutano ad evitare gli allergeni:
  •  Limita il più possibile le uscite al mattino presto o la sera tardi, sono i momenti in cui nell’aria c’è la massima concentrazione di sostanze irritanti
  •  Tieni le finestre chiuse quando la densità dei pollini è più elevata
  • Se hai un giardino non tagliare l’erba in una giornata particolarmente calda: favorisce la liberazione dei pollini
  • Prima di uscire ungi l’interno del naso con un poco di olio di mandorle dolci per evitare che pollini e spore si depositino sulle sue pareti
  • Di rientro nella tua abitazione ogni volta che sei stato/a all’aperto cambia i vestiti e fai una doccia per eliminare i pollini portati in casa 
Infine è importantissimo non trascurare l’aspetto psico-emotivo. Come accade per qualsiasi disturbo, attraverso la malattia parliamo a noi stessi e, molto spesso, i disagi che avverte il corpo sono l’esatto riflesso delle nostre emozioni.
Il polline, in fondo, altro non è che il seme della pianta che si diffonde in primavera, stagione in cui piante ed animali si risvegliano esprimendo al massimo la loro vitalità riproducendosi. L’allergia stagionale può, quindi, indicare una difficoltà che certe persone hanno con i cambiamenti, il loro rifiuto della possibilità di rinascere e diventare diversi da come sono.
Oppure, a volte, l’allergia può essere una questione relazionale. Un modo di esprimere la mancanza d’aria e di spazio e dunque il bisogno di tirare il fiato rispetto a situazioni o persone che sono vissute come soffocanti. O ancora un modo di esprimere la necessità di difendersi rispetto a qualche elemento del mondo esterno, o dell’ambiente esistenziale, che viene percepito come aggressivo e ostile.

Si tratta di trovare la chiave giusta, quella che consentirà ad ogni persona una più profonda conoscenza di sé e che (con costanza e pazienza) aprirà la porta della guarigione.

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