Indubbiamente
ogni genitore ama i propri figli tuttavia molte mamme e molti papà sono così
presi dalla routine quotidiana che delegano la cura delle loro creature ad altre persone
per la maggior parte del tempo. Eppure ciò che i bambini vogliono e apprezzano,
più di qualsiasi altra cosa, è stare in compagnia dei genitori e giocare con
loro.
I
piccoli, soprattutto nei primi sei-sette anni di vita, hanno un bisogno enorme
di amore. Tutti gli psicologi concordano sul fatto che questi sono anche gli anni
in cui avviene lo sviluppo della loro personalità e più questo bisogno sarà
soddisfatto tanto più impareranno ad apprezzarsi e cresceranno sicuri. E tanto
più saranno un giorno adulti capaci di amare.
È
una bella impresa riuscire a conciliare lavoro, casa, vita sociale e famiglia. Le
attenzioni che i figli richiedono a volte possono essere esasperanti forse
perché noi siamo un po’ a corto di energie e abbiamo la testa piena di tanti
pensieri così quel “giochi con me?” invece di essere accolto con gioia diventa
l’ennesima fatica da assolvere.
Sarebbe
meglio cercare di vivere appieno questi momenti invece di desiderare una
situazione diversa perché, per quanto oggi ci possa sembrare strano, queste
preziose opportunità ci mancheranno tra qualche anno. Ci mancheranno i pasticci
con i colori, le corse per casa, le storie di pirati e sirene, le lotte con i
cuscini, le costruzioni e le macchinine,
le canzoni di bassotti e coccodrilli. Ci mancheranno perfino le notti passate
tutti insieme nel lettone con poco sonno e tante pedate. Istanti di intimità
che non torneranno più.
Non
basta amare i nostri figli, dobbiamo anche dimostrarlo, dedicare loro del
tempo, divertirci insieme nelle loro attività preferite, parlare, giocare
insieme, ripetere loro quanto sono speciali per noi e quanto siamo fortunati
che siano entrati nella nostra vita.
Accarezziamoli
spesso, i bambini vivono di sensazioni e sentono (non solo il calore fisico ma
anche quello emozionale) attraverso la pelle. Ci sono studi che sottolineano
quanto la dimostrazione tattile sia necessaria durante lo sviluppo comportamentale perché, oltre a comunicare
sensazioni di piacere, affetto, protezione e sicurezza, lo stimolo tattile
fornisce materiale per la costruzione dell’identità del bambino.
Il
miglior regalo che possiamo fare ai nostri figli siamo noi stessi. Stiamo con
loro dandoci senza limiti con le parole
e con i fatti con atteggiamento ottimista
e giocoso. È questo ciò di cui hanno più bisogno.
Se
non vogliamo essere genitori, non abbiamo l’obbligo di mettere al mondo dei
figli. Ma se desideriamo esserlo – oltre a trasmettere loro un’educazione
equilibrata per il corpo, per la mente e
per lo spirito – dobbiamo fare in modo che si sentano amati offrendo la giusta
attenzione e i giusti stimoli affinché il loro mondo emozionale possa
svilupparsi in modo sano.
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