Gioia,
tristezza, dolore, preoccupazione, paura, rabbia, senso di colpa, rassegnazione,
fiducia … le emozioni sono tante e ci accompagnano sempre, dalla
nostra nascita fino all’ultimo istante di vita, influenzando le nostre
decisioni, il nostro rapporto con gli altri e anche la nostra salute.
Alcune
medicine orientali, antiche e sagge, collegano le malattie a varie cause: fattori
climatici, alimentazione, avvelenamenti, traumi, epidemie, errori terapeutici a
volte. Secondo questi saperi millenari anche le emozioni giocano un ruolo centrale
ai fini del benessere: ciò che succede all’interno del nostro corpo è
profondamente influenzato dal nostro modo di vivere nell’ambiente circostante e
dal nostro modo di reagire ai suoi stimoli.
“In
occidente la scienza degli ultimi due millenni ha considerato la malattia come
un agente materiale che può essere eliminato solo da mezzi materiali e questo è
completamente sbagliato – sosteneva il dottor Edward Bach, fondatore dell’omonimo
metodo floriterapico, in una conferenza tenuta a Southport nel febbraio 1931 – “La
malattia è invece un risultato, un prodotto terminale, uno stadio finale di
qualcosa di molto più profondo che inizia oltre il piano fisico”.
Oggi
anche la PsicoNeuroEndocrinoImmunologia studia le interazioni reciproche tra
attività mentale, emozioni, comportamento, sistema nervoso, sistema endocrino e
reattività immunitaria.
I
sentimenti più dolorosi quando sono repressi, permangono e possono assumere nel
tempo connotazioni sempre più negative. Perché?
Perché
i conflitti affettivi, le difficoltà professionali e i problemi economici col
passare delle settimane, dei mesi e degli anni danno luogo a una secrezione
pressoché continua di ormoni stressanti che, in assenza di una adeguata
reazione, non vengono espulsi ma sono “immagazzinati” in qualche parte
dell’organismo dove diventano veleno, come succede quando vengono sotterrati
dei rifiuti chimici che finiscono per contaminare tutto il terreno. Le emozioni negative, se represse
e trattenute, giorno dopo giorno finiscono così per minacciare le nostre difese
immunitarie e renderci più vulnerabili a batteri, virus e malanni vari.
Che
fare allora?
Dobbiamo
riconoscere le nostre emozioni e comprenderle. Non reprimerle ma esprimerle. Sfogarle
ma non farci dominare, semmai imparare ad utilizzarle come fonte di energia.
Capire
le nostre emozioni non è facile, spesso non sono chiare neppure a noi stessi oppure
in contemporanea ne esistono molteplici, alcune magari contraddittorie, e il
più delle volte è complicato gestire questo magma informe e confuso di
sensazioni che proviamo. Possiamo farlo solo attraverso un esame accorto e non
sempre ci riusciamo da soli, può accadere di avere bisogno dell’aiuto di un
terapeuta esperto che ci aiuti a comprendere ciò che proviamo e a trasformarlo
in qualcosa di positivo.
Ricorda
che in fondo tutte le emozioni, a maggior ragione quelle più forti che ti fanno
soffrire di più, vogliono darti una spinta per farti uscire dalla situazione
che stai vivendo. Vogliono spronarti a creare altre condizioni per la tua vita
o per quella del tuo prossimo.
Impara
a riconoscerle e a gestirle meglio per
una vita più consapevole e felice.
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