Cucinare
serve non solo a rendere più gradevoli e appetibili gli alimenti ma anche a
farli diventare più digeribili provocando alcune trasformazioni iniziali
(predigestione). La cottura inoltre è necessaria per garantire la sicurezza
igienica dei cibi e per accrescerne il valore nutritivo grazie
all’eliminazione di certi fattori antinutrizionali.
Tutto
ciò se il procedimento è corretto.
Se infatti la cottura si protrae troppo a lungo o avviene a temperature troppo elevate si verificano perdite di nutrienti oppure vengono prodotte sostanze cancerogene e tossiche, è il caso per esempio dei grassi contenuti negli alimenti di origine animale (salsicce, lardo, burro….) che quando vengono cotti alla griglia si sciolgono per effetto del calore sviluppando nitrosammine, benzopirene e altri idrocarburi che poi vengono parzialmente riassorbiti dal cibo attraverso il fumo. Stessa problematica, anche se di minore entità, si verifica con le cotture alla piastra, su graticola o ai ferri.
Se infatti la cottura si protrae troppo a lungo o avviene a temperature troppo elevate si verificano perdite di nutrienti oppure vengono prodotte sostanze cancerogene e tossiche, è il caso per esempio dei grassi contenuti negli alimenti di origine animale (salsicce, lardo, burro….) che quando vengono cotti alla griglia si sciolgono per effetto del calore sviluppando nitrosammine, benzopirene e altri idrocarburi che poi vengono parzialmente riassorbiti dal cibo attraverso il fumo. Stessa problematica, anche se di minore entità, si verifica con le cotture alla piastra, su graticola o ai ferri.
Anche
i cibi cotti a lungo in olio (di oliva, girasole, mais, soia) fatto
surriscaldare sopra i 100 gradi non sono più salutari per la presenza di perossidi e altre sostanze
che causano, tra l’altro, malattie cardiache.
La bollitura
dal canto suo non induce la produzione di sostanze tossiche ma fa
perdere principi nutritivi, in particolare minerali e vitamine (soprattutto la
B1 e la C).
Dunque
quali sono LE COTTURE più SANE
E DA PRIVILEGIARE?
Sono
quelle che limitano la dispersione di nutrienti e non provocano imbrunimento,
carbonizzazione e fumo che producono a loro volta lo sviluppo di sostanze
dannose. E quindi:
1. al
vapore in cestello alla cinese
2. al
vapore in pentola a pressione
3. al
forno
4. al
salto in padella senza grassi, al limite ungerla con un filo d’olio
extravergine d’oliva
5. al
forno
6. stufato
in poca acqua
7. bollitura
rapida con coperchio a tenuta e poca acqua
Ultimamente
si parla molto di cottura a bassa temperatura.
Non
è un metodo innovativo perché in alcuni ristoranti è praticato da anni, oggi semmai
è possibile dedicarsi alla CBT anche a casa propria grazie alla diffusione per
il grande pubblico di alcune attrezzature specifiche.
Il
vantaggio principale è che permette di utilizzare meno condimenti, meno aromi e
meno sale. Alcuni poi considerano la bassa temperatura ottima per
migliorare la digeribilità del cibo, infatti questa cottura intenerirebbe sia le
fibre che i legami chimici di proteine, grassi e zuccheri rendendoli più
facilmente assimilabili. Infine i sostenitori di questa tecnica affermano
che non esponendo ad alte temperature gli alimenti, le vitamine e le proteine
non degradano. Il vantaggio più importante che deriva dalla CBT sarebbe quindi la
totale conservazione dei più importanti principi nutritivi.
Non
tutti però sono d’accordo. Il famoso chef umbro Gianfranco Vissani ad esempio
la definisce addirittura “una barbarie gastronomica”.
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