venerdì 30 dicembre 2016

Succhi detox dopo le feste

Attenzione: gli stravizi di fine anno fanno lievitare l’ago della bilancia. Se in questi giorni di festa ti stai lasciando andare agli eccessi, è il momento di iniziare a pensare a come rimediare. Magari mettendo in conto subito, il primo gennaio, una giornata a base di estratti di frutta e verdura. Aiutano a eliminare le tossine, ad allontanare il senso di gonfiore, a contrastare la ritenzione idrica e danno una tregua al sistema digerente affaticato dalle abbuffate e dai cibi ultra-calorici. Ma ci sono molte buone ragioni per puntare sugli estratti: sono ricchi di principi nutritivi, facilmente digeribili e veloci da preparare.

Ecco ALCUNE COMBINAZIONI DETOSSIFICANTI che puoi gustare per depurarti e ritrovare energia:

1.      Mele e  mandarini

2.      Kiwi e mele

3.      Ananas e mele

4.      Melograne e mele

5.      Broccoli e pere

6.      Cavolo cappuccio e pere

7.      Arance e sedano

Una raccomandazione. Dopo questo primo giorno solo a base di succhi detossificanti, cerca di curare particolarmente l’alimentazione delle giornate successive dando la preferenza a piatti completi ma leggeri: verdure di stagione crude e cotte condite con olio extravergine di oliva e limone, accompagnate da pane integrale e carne bianca o pesce al vapore o, in alternativa, zuppe di verdure, legumi e cerali in chicchi  arricchite da un filo d’olio a crudo. 
Evitare zucchero bianco, carni rosse, affettati, latte, formaggi, alcolici, caffè, bibite (anche light), cibi confezionati, fritti e carboidrati raffinati (pasta, dolciumi, pane e altri prodotti da forno con farina 00). Bandite anche le salse di accompagnamento. Limitare il sale, per insaporire i piatti preferisci spezie ed erbe aromatiche antinfiammatorie e antiossidanti: cannella, curcuma, zenzero, curry, rosmarino, salvia e prezzemolo.


Un altro piccolo ma importante consiglio è quello di dedicare almeno mezz’ora al giorno all’attività fisica: anche se fa freddo, anche se il richiamo del divano è potente, concediti del tempo per smaltire gli eccessi di questi giorni. Fare lunghe passeggiate o camminare a passo svelto mantiene attivo il metabolismo muscolare e aiuta il benessere psicofisico in generale.

mercoledì 28 dicembre 2016

6 rimedi per la congestione nasale

Naso chiuso? Prima di dare la colpa a batteri e virus domandati come sta il tuo intestino.
Secondo la medicina tradizionale cinese, infatti, le vie respiratorie sono in stretto rapporto energetico con il colon: se questo viscere è forte grazie a una corretta alimentazione, il sistema immunitario sarà al massimo della reattività e minori saranno le possibilità di prendersi malanni stagionali.

1.      ALIMENTAZIONE
In linea generale un’alimentazione sana preserva la salute dell’intero organismo. Ma in relazione all’apparato respiratorio, in particolare, vi sono degli alimenti che lo indeboliscono e altri che lo rafforzano.
ALIMENTI NO
Meglio evitare farine raffinate, latte e derivati perché aumentano le secrezioni di muco.
ALIMENTI  
Sono benefici, invece, cereali e farine integrali, legumi per la loro ricchezza in nutrienti e fibre (che facilitano un miglior svuotamento del colon), alghe (ne bastano piccole quantità da aggiungere alle pietanze almeno tre volte a settimana), frutta e verdura (fresca e di stagione, particolarmente efficaci i centrifugati/succhi).
Ottimo lo zenzero aggiunto alle zuppe gli ultimi due-tre minuti di cottura (la radice si conserva in frigo dentro una busta di carta, sbucciare solo la parte che di volta in volta si intende utilizzare e grattugiarla).

2.      IDRATAZIONE
Se la mucosa nasale è ben idrata, resiste meglio all’attacco di agenti esterni (inquinanti, polveri, allergeni, virus, batteri). Rifletti: forse nei giorni che hanno preceduto questa fastidiosa congestione hai trascurato di bere a sufficienza? Cerca di recuperare: l’irritazione e l’infiammazione si calmeranno più velocemente.
Utile anche umidificare gli ambienti in cui si soggiorna.


3.      ERBE E SPEZIE
Giova un infuso con un cucchiaio di fiori di sambuco, uno di fiori di tiglio e uno di fiori di calendula, da bersi caldo, tutt’al più addolcito con miele, prima di andare a letto la sera.
Un altro infuso efficace che puoi prendere in alternativa: ginepro, liquirizia e salvia in parti uguali. Due o tre tazze al giorno, addolcito con miele.
Benefica e facile da preparare anche la bevanda a base di cannella, chiodi di garofano e limone. Presa subito ai primi sintomi è capace di bloccare l’influenza.

4.      INTEGRATORE NATURALE
La rosa canina è ricca di vitamina C, si può prendere l’estratto in misura relativa alla concentrazione presente. Anche il succo di ribes nero è ricco di questa vitamina ed è un valido sostegno ulteriore per sciogliere il muco e potenziare il sistema immunitario.

5.      SUFFIMIGI
Il vecchio rimedio delle inalazioni funziona sempre, aiuta a fluidificare il muco e a ridurre l’infiammazione. Far bollire circa due litri d’acqua e scioglierci 3 cucchiai abbondanti di bicarbonato di sodio. Avvicinare la testa, coprendosi bene con un grande asciugamano di spugna come a formare una capanna sopra i vapori, e respirare. All’inizio non stare troppo vicino per evitare di ustionare il viso per il troppo calore e tenere gli occhi chiusi.

6.      BAGNO AROMATICO
Alle prime avvisaglie di raffreddamento un bagno aromatico è un toccasana. Disperdere nell’acqua calda della vasca 15 gocce olio essenziale di  eucalipto radiata o di niauli o di limone (usare solo o.e. di qualità, puri e naturali e di derivazione biologica o biodinamica)
Gli oli essenziali non sono solubili nell’acqua, devono essere dispersi prima in un poco di alcol (in alternativa in 2 cucchiai di miele o in un pugno di sale). Se si vuole usare il bagno schiuma, ne va scelto uno a base neutra.
È bene fare questo bagno curativo lontano dai pasti, 1 ora prima o 2-3 ore dopo. Per farlo diventare un vero e proprio rituale di salute e ottenere il massimo dei benefici, devi osservare alcuni accorgimenti (leggi il mio post precedente “Il rituale del bagno”).



Se nonostante questi rimedi la congestione nasale si protrae a lungo, o se tendi a ritrovarti spesso con il naso chiuso, allora sarà necessario approfondire cosa sta alla base di questo disturbo per poter scegliere in maniera oculata una soluzione personalizzata benefica per la mucosa nasale e per le sue funzioni fisiologiche.

lunedì 26 dicembre 2016

Caffé speciale per un pasto pesante

I pasti delle giornate festive sono senza dubbio più “impegnativi”.
Se l’alimentazione giornaliera è sana ed equilibrata, ogni tanto ci si può permettere anche qualche eccezione: l’importante è la quotidianità.

Come rendere meno pesante un banchetto esagerato?

Un aiuto arriva dal cardamomo, spezia di origine indiana anti-gonfiore e stimolante, che tonifica l’energia dello stomaco.
Se ne aggiunge un pizzico alla tazzina del caffè: aiuta a digerire i grassi e le proteine ingerite a tavola.

Consiglio di non utilizzare i semini già pestati perché perdono presto il loro inconfondibile profumo. È preferibile comprare i baccelli interi (sono piccoli, a forma di goccia e dal colore verde chiaro), aprirli, estrarre i semi e ridurli in polvere con l’aiuto di un pestello.
Ne basta una piccolissima quantità per arricchire il caffè poiché l’aroma è intenso.


Tassativamente rinunciare allo zucchero bianco. Meglio dolcificare con il miele o lo zucchero integrale di canna.

sabato 24 dicembre 2016

Parole da ricordare n° 9


I miei più cari e sinceri auguri.
La Luce della notte di Natale
possa brillare per voi tutto l'anno.
Valentina

giovedì 22 dicembre 2016

Mal di gola addio

Nei mesi più freddi la gola può andare incontro a stati infiammatori anche molto acuti e dolorosi.
La zona posteriore alla cavità orale è un’importante barriera immunitaria in cui si trovano le tonsille e una grande quantità di immunoglobuline distribuite sulla mucosa della lingua, della faringe e del palato. È un punto delicato e cruciale del nostro corpo, una specie di dogana da cui le sostanze (aeree, solide e liquide) devono passare per entrare nel nostro organismo.

Ecco che reagisce con faringiti e tonsilliti ogni volta che è sottoposta a particolare stress sia sul piano fisico-ambientale (umidità, sbalzi di temperatura, batteri, virus) sia sul piano psicologico (può capitare, infatti, che un mal di gola esprima indignazione per qualcosa che fatichiamo ad accettare, a mandare giù).

Al di là di un importante lavoro di contestualizzazione e interpretazione del sintomo da fare con l’aiuto del vostro naturopata di fiducia – serve ad evitare ricadute e comprendere le cause della maggiore vulnerabilità di questa parte del proprio corpo – è possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali:

SEDANO IN INSALATA E COME SUCCO
Il più noto è quello verde, a costa, ma c’è anche il sedano rapa, una grande radice tondeggiante, marroncina  all’esterno e  bianca all’interno, dal sapore leggermente piccante. Entrambi sono ricchi di vitamine e sali minerali che favoriscono il drenaggio polmonare ed epatico rinforzando gli anticorpi.
In questa stagione sarebbe bene mangiarli crudi spesso durante la settimana.
Il sedano si può aggiungere alle insalate abbinato ad altri ortaggi e radici (ad esempio carote, rape).
Come succo, invece, sta bene centrifugato insieme alla mela oppure con l’arancia.

INFUSO DI LIQUIRIZIA E ALLORO
Bollire in 200 ml di acqua per due minuti a fuoco basso (e coperto dal momento che comincia il bollore) due bastoncini della lunghezza di circa 5 cm di radice di liquirizia insieme a due foglie di alloro. Lasciare riposare un minuto, filtrare e trasferire in una tazza. Aspettare che stiepidisca un poco prima di aggiungere un cucchiaino di miele e bere.
Una tazza almeno due-tre volte al giorno. Se si preferisce, si può assumere questo infuso dopo i pasti poiché l’alloro ha anche proprietà digestive.

GARGARISMI
CON SUCCO DI LIMONE
Diluire il succo di mezzo limone (anche uno intero se si riesce a tollerarne il sapore) in un bicchiere di acqua tiepida ed effettuare gargarismi prolungati di 2-3 minuti sputando ogni volta. Effettuare il trattamento almeno tre volte al giorno.
Oppure CON PROPOLI
Si usa la tintura madre reperibile in erboristeria o in farmacia. Venticinque-trenta gocce in un bicchiere di acqua tiepida. Effettuare i gargarismi tre volte al dì e ingoiare il liquido ogni volta. Meglio lontano dai pasti.

Sono rimedi dolci che si completano, meglio quindi adottarli tutti e tre insieme. L’efficacia è maggiore se si comincia subito, appena si sente che la gola inizia a “pizzicare”.


martedì 20 dicembre 2016

Autismo e alimentazione

Circa due anni fa uscirono i dati di un piccolo ma interessante studio, condotto dai ricercatori della prestigiosa Università John Hopkins presso il Massachussets General Hospital for Children, secondo cui l’assunzione quotidiana di sulforafano, una sostanza contenuta nelle crucifere (in particolare nei broccoli e nei loro germogli) porterebbe a miglioramenti considerevoli nella sintomatologia di bambini autistici.

L’autismo è un disturbo dello sviluppo neurologico che impedisce a chi ne è affetto di interagire in maniera adeguata con le persone e con l’ambiente. Si manifesta con un’ampia gamma di livelli di gravità, e negli ultimi anni, purtroppo, sta diventando un dramma sociale perché i casi sono in crescita esponenziale. Tra le possibili cause si è parlato in particolare di assimilazione di sostanze tossiche. È inoltre da considerare il fattore alimentazione: quella odierna, dove preponderanti sono i cibi raffinati, è ormai priva di elementi nutritivi essenziali e ricca di alimenti modificati (ad esempio i cereali coltivati al giorno d’oggi contengono molto più glutine di quelli dei tempi dei nostri nonni, e l’intolleranza al glutine – guarda caso – è presente in molti bambini autistici).

Dunque il sulforafano estratto dai broccoli potrebbe offrire la chiave per trattare l’autismo?
Dopo questo studio, che fu pubblicato online su PNAS Early Edition, non mi pare che ne siano seguiti altri. Peccato, perché i risultati furono rilevanti benché si sia trattato di uno studio molto ristretto: miglioramenti evidenti nell’irritabilità, nella letargia, nei movimenti ripetitivi, nei manierismi inusuali, nell’iperattività, nella consapevolezza e nella comunicazione durante il trattamento (quattro settimane dopo la fine dell’assunzione di sulforafano, invece, i sintomi erano tornati agli stessi livelli presenti prima dell’assunzione).
La speranza è quella che gli autori e i ricercatori possano andare avanti con questo tipo di indagini e che presto possano essere pubblicati nuovi dati certi.

Quel che posso dire, in base alla mia esperienza, è che togliendo dalla dieta dei bambini con disturbo dello spettro autistico alcune sostanze (in primis glutine e caseina) effettivamente si ottengono dei grossi miglioramenti. Tanto più evidenti quanto più precocemente viene cambiata la loro alimentazione.
Per quanto riguarda i broccoli – in attesa di ulteriori conferme scientifiche in merito all’efficacia sulla sintomatologia specifica dell’autismo – la loro presenza nella nutrizione quotidiana non può fare altro che bene, non solo perché questi ortaggi contengono sulforafano, ma anche polifenoli e numerose altre sostanze in grado di arginare lo stress ossidativo individuale (responsabile dell’invecchiamento precoce e di gravi patologie).
Attenzione però a cucinarli correttamente per conservarne le proprietà: 3-4 minuti al vapore, non di più.

Mi auguro che questo mio breve post possa essere accolto come un invito ad approfondire l’importanza di una sana e mirata alimentazione per quanti si trovano ad affrontare qualsiasi problematica di salute.

Il nostro cibo è l’elemento costruttore e ricostruttore del nostro corpo e anche della nostra mente. Scegliendo quello giusto possiamo contribuire in modo determinante al nostro benessere e alla nostra longevità.

sabato 17 dicembre 2016

Più frutta a guscio meno malattie

Durante le feste di fine anno sulle tavole compaiono noci, nocciole, mandorle e pinoli. Peccato relegare questi alimenti solo a questo periodo perché le ultime ricerche ne confermano la capacità di migliorare la salute riducendo il rischio di malattie delle coronarie di quasi il 30 per cento, il rischio di cancro del 15 per cento e quello di morte prematura del 22 per cento.
Secondo i ricercatori anche le malattie respiratorie diminuiscono grazie all’aggiunta di frutta a guscio nella dieta quotidiana. E così un forte miglioramento è stato registrato anche in caso di diabete.

Non bisogna però esagerare: sono cibi assai concentrati, ipercalorici e pur sempre ad alto contenuto di grassi (anche se vegetali).
Circa 20 grammi al giorno, l’equivalente di un pugno, sono sufficienti.
Meglio alternare i vari tipi ed evitare di consumare questi superalimenti a fine pasto.

Miscelati con fiocchi di cereali, frutta fresca di stagione e yogurt, invece, sono ottimi per la prima colazione e per gli spuntini.

giovedì 15 dicembre 2016

Muoversi anche con il pancione. Ecco i benefici dello sport

La gravidanza è un momento importante della vita di una donna. In questi nove mesi abitudini e convinzioni consolidate vengono rimesse in discussione per il bene della nuova vita che sta arrivando. Sorgono domande e dubbi in merito a svariate questioni. Ci si interroga anche sull’attività fisica. Fa bene o, al contrario, è da limitare?

In realtà lo sport durante la gravidanza non solo è possibile ma anche consigliato in quanto offre NUMEROSI BENEFICI: minor aumento di peso, migliore circolazione soprattutto negli arti inferiori, muscolatura delle gambe e della schiena più forte (che protegge dal rischio di dolori), riduzione della probabilità di emorroidi. Se la donna è in forma, con addominali e perineo tonici, inoltre, durante il parto la fase espulsiva risulta meno difficile.

Ovviamente l’attività fisica deve essere fatta con buonsenso.
Se prima di rimanere incinta non si era mai fatto sport, adesso sarà necessario cominciare a praticarlo gradualmente. Se lo si faceva già prima, e in modo intensivo, ora bisognerà fare attenzione a non sforzarsi troppo. Le attività che richiedono un allenamento talmente intenso da non consentire ai muscoli di ricevere abbastanza ossigeno (ad esempio maratona e corsa in velocità) non vanno bene perché fanno produrre al corpo tanto acido lattico e causano tutta una serie di trasformazioni chimiche del sangue dannose per il bambino.
Ugualmente si deve stare alla larga da sport in cui ci si può far male o cadere ed evitare di fare esercizi addominali oltre il quarto mese (da qui in poi i muscoli addominali verticali si curvano naturalmente sempre di più man mano che cresce la pancia: ogni ulteriore sollecitazione indotta in questa zona specifica li indebolirebbe anziché rafforzarli).
Bisogna fare molta attenzione anche a non stare troppo tempo in piedi o distese in posizione supina, per non schiacciare la vena cava. Inoltre, non si deve mai raggiungere il massimale, ovvero il limite delle proprie potenzialità.

Gli sport in genere più raccomandati sono il nuoto e la bicicletta. Sconsiglio il fai-da-te in palestra: meglio iscriversi a un corso espressamente rivolto a donne incinte. E comunque è sempre bene avere l’autorizzazione del proprio medico ginecologo.

Ricordarsi di indossare scarpe adatte e ammortizzate e di sostenere la pancia con una guaina o dei pantaloni contenitivi per alleviare il peso che grava sui legamenti dell’utero.

martedì 13 dicembre 2016

Vecchi già a 25 anni

Dolori articolari, mal di schiena, emorroidi. Aumenta il numero dei giovani che presentano una salute simile a quella di un anziano.
La notizia l’ha data il quotidiano inglese The Independent sulla base di un’analisi su 60mila procedure mediche effettuate lo scorso anno da una compagnia di assicurazione sanitaria.
L’indagine ha riscontrato un aumento massiccio delle domande di procedure mediche e chirurgiche per mal di schiena, dolore cervicale e dolori articolari. Tra le maggiori richieste per disturbi di salute, presentate dai giovani tra i 25 e i 40 anni, anche emorroidi, vene varicose e artrosi del ginocchio.

Tutti problemi che non dovrebbero proprio riguardare questa fascia di età!
Cosa c’è all’origine di queste problematiche?
Prima di tutto la sedentarietà, poi la postura scorretta, infine l’alimentazione squilibrata.

  1. Sedentareità
Stare fermi troppo a lungo non è sano. Il movimento è una delle funzioni essenziali del corpo e muoversi è un modo per conservare flessibili le articolazioni e forti le ossa e i muscoli. L’esercizio fisico regolare è anche un potente stimolo per il sistema immunitario, un allenamento per polmoni e cuore, un’opportunità per ridurre la tensione emotiva e vincere lo stress.
Non è necessario fare grossi sforzi: mezz’ora giornaliera di cammino è sufficiente ad ottenere la maggior parte dei benefici. Molto meglio, infatti, fare un po’ di esercizio ogni giorno che una stressante attività saltuaria.

  1. Postura scorretta
Le posture scorrette aumentano la possibilità di creare squilibri alla colonna vertebrale e, attraverso le innervazioni che ne fuoriescono, a tutti gli organi a esse collegate. Oggi l’uso troppo prolungato di tablet e smartphone è la causa principale di questi malposizionamenti di vertebre e dei disturbi che ne conseguono.
Per ristabilire il corretto allineamento e funzionamento di organi, muscoli, articolazioni e legamenti è necessario intervenire con adeguate tecniche di manipolazione (come la chiropratica e l’osteopatia). Meglio ancora sarebbe prevenire, cercando di adottare posture il più possibile giuste durante l’utilizzo di telefonini e pc e alternando l’immobilità di fronte allo schermo con adeguati esercizi di movimento per collo e schiena.

  1. Alimentazione squilibrata
Oggi, soprattutto in occidente, non solo c’è un eccesso di alimentazione (si mangia più di quel che si consuma) ma abbiamo anche un’offerta alimentare inquinata da ogm, pesticidi e farmaci. A ciò si aggiungono scelte non salutari troppo spesso reiterate: grassi idrogenati, oli cotti, cereali raffinati, salumi, zucchero bianco, merendine, dolci confezionati  e cibi precotti. Ecco che il guaio è fatto!
L’alimentazione è di importanza basilare per stare bene ed è il perno attorno il quale ruotano la naturopatia e le antiche medicine orientali. Una dieta varia e ricca di alimenti freschi, biologici e di stagione è indispensabile per mantenere sano l’organismo.

È sufficiente cominciare a fare attenzione a questi tre fattori fondamentali, e mettere in atto i necessari cambiamenti, per iniziare a vedere risultati in termini di salute.

Perché, ricordiamocelo, la salute è anche un COMPITO. Tutti vogliamo stare bene e avere vitalità. Ma se desideriamo davvero raggiungere questo obiettivo non dobbiamo trascurare le regole naturali di una sana condotta di vita.

domenica 11 dicembre 2016

Rilassarsi per riequilibrare le energie

Per la natura l’inverno è la stagione del riposo, della quiete necessaria per dare vita alla rinascita primaverile.
Come la natura anche noi dovremmo prenderci il tempo che ci serve per noi stessi, per ricaricarci dalle fatiche. Forse abbiamo speso troppe energie. Fermiamoci un attimo: il rilassamento del corpo e della mente è il modo più adatto per ritrovare il proprio benessere.

Ritagliarsi un piccolo spazio quotidiano, basta anche mezz’ora, è indispensabile per rafforzare la propria salute. Quel che conta è programmare con costanza, giorno dopo giorno, questi 30 minuti e viverli bene. Non come un’ulteriore fatica da compiere, oltre a tutte le  altre incombenze della giornata, ma come un’opportunità di riposo e di rigenerazione.

I modi e le tecniche di rilassamento possono variare e ognuno deve scegliere la soluzione che più si adatta alla propria personalità e al particolare momento che sta attraversando: una passeggiata in mezzo alla natura, una lettura interessante, l’ascolto di una musica che fa vibrare lo spirito, la visualizzazione creativa, l’esercizio fisico cosciente, la meditazione, la preghiera. Tutti gli sforzi mirati a liberarsi da tensioni fisiche ed emotive sono positivi e utili per ritrovare equilibrio e vigore.
La riflessione spirituale, in modo particolare, ci aiuta a trovare un terreno più profondo dove radicare la nostra identità e l’autodeterminazione. I libri sulla vita e gli insegnamenti dei maestri spirituali ci aiutano a capire, ad esempio, che anche loro hanno affrontato dubbi e avversità. Ma non si sono dati per vinti e hanno accolto le sfide. Anche noi possiamo fare lo stesso.

Purtroppo raramente riusciamo a donarci l’opportunità di questo tempo dedicato al giusto rilassamento. Pur essendo una pratica facile dai risultati gratificanti pochi di noi compiono quotidianamente quel minimo sforzo necessario per riposare e ricaricare le pile. Eppure è solo concedendosi regolarmente una pausa rilassante che si può riprendere fiato e rituffarsi poi nel vortice degli impegni giornalieri con rinnovate energie.

Lo so. Non è per niente facile perché il ritmo delle nostre vite è diventato ormai innaturale e frenetico.
Ma sta a noi decidere. Scegliere di acquisire una nuova abitudine. Facile, per niente costosa, che richiede un dispendio minimo di tempo ogni giorno, solo 30 minuti, fondamentali però per la nostra salute.

Perché la salute è uno stato di armonia. E ogni stato di armonia è uno stato di equilibrio. Se non siamo bilanciati ma concentrati solo su un punto (efficienza, velocità, lavoro, fare….) tutto alla fine si rovescia in una sola direzione e anche noi cadiamo. Come un muscolo costantemente in tensione deperisce prima, così alla fine smette di funzionare e deperisce anche un muscolo perennemente inattivo.

Rilassarsi e fare il pieno di energie almeno mezz’ora al giorno: questo permette di ripartire con slancio e vivere meglio e più a lungo.



venerdì 9 dicembre 2016

Zuppa di cavolo nero con lenticchie e zenzero

Ecco una zuppa adatta a questa stagione. Consumata ben calda è un buon aiuto contro il raffreddore. Tre gli ingredienti che ne caratterizzano il sapore: cavolo nero, lenticchie e zenzero.

Il cavolo nero, dalle foglie rugose di colore verde scuro quasi blu, è tipico della Toscana (ma ormai si trova facilmente ovunque). È ricco di zolfo, potassio, magnesio, clorofilla e folati. Ha proprietà antiossidanti, depurative e immunostimolanti.

Le lenticchie hanno proprietà anticolesterolemiche, antianemiche e remineralizzanti. Contengono proteine, amido, ferro, calcio, potassio, fosforo e magnesio. E, a seconda del terreno in cui sono state coltivate, oligoelementi in quantità variabile: zinco, manganese e rame. Non mancano di vitamine (A, B1 e C) e di acidi grassi polinsaturi. Ovviamente è presente anche una parte di fibra.

La radice di zenzero è decongestionante e protettiva nei confronti di bronchi, polmoni e intestino. Adatta a combattere raffreddore, tosse e catarro, è utile anche in caso di vomito e diarrea da freddo.
Io preferisco utilizzare quella fresca. Si conserva in frigo dentro un sacchetto di carta, quando serve si toglie la buccia della parte che si intende utilizzare e si sminuzza con un grattugia di ceramica o di vetro (l’acciaio attiverebbe un negativo processo di ossidazione).


Ingredienti (per 4 persone)

300 grammi di lenticchie piccole che non necessitano di ammollo
12-16 foglie di cavolo nero
2-3 coste di sedano
2 scalogni
1 spicchio di aglio
4-5 cucchiai di passato di pomodoro
erbe aromatiche (prezzemolo e maggiorana)
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Preparazione

Sciacquare le lenticchie e metterle a lessare in due litri di acqua poco salata per 30-40 minuti con il pomodoro e 1 costa di sedano tagliato a rondelle alte mezzo centimetro.

Tagliare le restanti coste di sedano a rondelle sottili. Lavare il cavolo nero e  privarlo della nervatura centrale poi ridurlo a quadratini o striscioline.

Tritare finemente gli scalogni e l’aglio e farli dorare in un tegame con le erbe aromatiche per qualche minuto insieme a 2-3 cucchiai d’olio. Dopodiché unire il sedano e il cavolo nero, aggiungere un po’ d’acqua di cottura delle lenticchie e far cuocere con coperchio a fuoco non troppo alto per 10 minuti. Quindi aggiungere le lenticchie con altra acqua di cottura e tenere sul fuoco altri 5 minuti.

Se la zuppa risultasse troppo densa aggiungere altra acqua di cottura delle lenticchie. Regolare di sale, aggiungere poco pepe e la radice di zenzero (3-4 centimetri grattugiati). Cuocere 1-2 minuti ancora e spengere.


Servire la zuppa ben calda con un filo d’olio extravergine d’oliva. Si può unire pane integrale tostato tagliato a cubetti, questo piatto sarà ancora più appetitoso!

mercoledì 7 dicembre 2016

La vittoria dei Sioux: fermata la costruzione dell’oleodotto

I Sioux, dopo mesi di proteste, ce l’hanno fatta: l’oleodotto in North Dakota è stato bloccato. Un trionfo non scontato contro uno dei colossi texani dell’energia. Ma purtroppo si tratta soltanto di una battaglia vinta, perché la guerra è ancora lunga e sul futuro peseranno anche le decisioni del neo-eletto Trump che si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio (in qualità di imprenditore ha investito in quest’opera importanti somme).

I nativi americani, che per settimane e settimane sono rimasti accampati sulle pianure attraversate dal fiume Missouri, scontrandosi più di una volta con le forze dell’ordine, lo sanno. Per questo vogliono restare nelle loro tende e nei loro caravan nonostante il rigido inverno sulle sponde del lago Oahe.  Ed è proprio sotto quel lago che la Dakota Access, società del gruppo di Dallas Energy Transfer Partners, vorrebbe far passare l’oleodotto, col rischio di inquinare le falde acquifere a meno di un chilometro dalla riserva.

Per i pellerossa l’acqua e la terra sono sacre. Ma interessi economici e politici nei secoli hanno violato più volte i loro insegnamenti spirituali, le loro tradizioni e i loro diritti.
Questa volta invece le tribù native americane hanno avuto il sostegno di testimonial famosi (tra cui molti attori hollywoodiani) e delle principali organizzazioni per i diritti umani ed ecologiste. La vittoria è stata festeggiata con danze e falò per tutta una notte.


Speriamo che i riflettori adesso non si spengano e che la storia, per una volta almeno, si concluda pienamente a favore di questi popoli miti e fieri.



Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l’ultimo fiume avvelenato,

l’ultimo pesce pescato,
l’ultimo animale libero ucciso.
Vi accorgerete...
che non si può mangiare il denaro.

(Orso in piedi. Sioux)




lunedì 5 dicembre 2016

Dermatite da pannolino


Il sederino arrossato è un problema frequente nei bambini nel periodo del pannolino. La zona genitale si irrita e si infiamma per varie cause: l’esposizione prolungata all’urina e alle feci, lo sfregamento della pelle, il clima caldo umido che si crea all’interno che comporta la macerazione degli strati superficiali della cute.

Non è il caso di usare pomate a base antibiotica, cortisone o prodotti chimici, se si vogliono evitare conseguenze peggiori del problema di partenza. Per contrastare la dermatite da pannolino è bene semmai utilizzare prodotti delicati e naturali e mettere in atto alcuni interventi:

·         Tenere la pelle pulita e asciutta il più possibile. Cambiare spesso il pannolino e immediatamente in caso di feci.

·         Evitare salviette inumidite usa e getta e lavare la zona con acqua corrente utilizzando detergenti delicati a ph fisiologico privi di SLS, SLES, derivati del pretrolio, parabeni, PEG, coloranti e profumi di sintesi.

·         Risciacquare bene e asciugare tamponando senza sfregare.

·         Utilizzare pomate che idratano e proteggono la pelle alleviando il fastidio e l’irritazione. Molto efficaci i prodotti che contengono piante come la propoli e la mirra (che creano un effetto barriera nei confronti delle sostanze irritanti) e altre sostanze naturali come il tea tree oil e il thè verde (che preservano la cute nei confronti dei microrganismi e dello stress ossidativo).

·       L’alimentazione è fondamentale. Molto spesso la causa più frequente della dermatite da pannolino è legata a una cattiva digestione delle proteine e dei grassi del latte di mucca che va bene per i vitelli, ma non per i bambini. Per l’uomo l’unico latte previsto dalla natura è quello di donna, finché è possibile prediligere quindi l’allattamento al seno.
Tener presente che anche l’eccesso di zucchero raffinato  è motivo frequente di malattie della pelle nei bimbi.


venerdì 2 dicembre 2016

Salviamoci la pelle!

La pelle è un confine che ci separa dal mondo intorno a noi. Ci protegge e filtra gli stimoli esterni, ma è anche specchio delle informazioni che arrivano dall’interno del corpo essendo in connessione stretta con gli altri tessuti sottostanti attraverso la circolazione sanguigna e linfatica e il sistema endocrino e nervoso. Ecco che un bravo naturopata saprà leggere sul volto di una persona le sue abitudini alimentari e lo stile di vita, così come i pensieri e le emozioni.

È importante avere cura della nostra pelle e trattarla nel migliore dei modi.
Qui di seguito sette buone pratiche da applicare con costanza, ma soprattutto con amore:

1.      Avere un’alimentazione varia e attenta a base di prodotti biologici, freschi e di stagione. Una pelle ben nutrita saprà rigenerarsi, manifestare luminosità e morbidezza, essere più equilibrata e forte.

2.      Praticare un’attività fisica con regolarità. Col movimento il colorito migliora, i tratti del volto si distendono e la cute diventa più bella. Merito della circolazione sanguigna che, prendendo vigore, porta più ossigeno alla pelle.

3.      Coltivare pensieri puliti e rispettosi . La pelle racconta le nostre emozioni. Molto spesso, se viviamo un conflitto inconscio, che non sappiamo o non vogliamo comunicare, è possibile che la pelle lo esprima al posto nostro, e a modo suo.

4.      Scegliere prodotti cosmetici non aggressivi preparati con ingredienti naturali di qualità e privi di sostanze nocive (siliconi, antiossidanti artificiali e conservanti di sintesi come ad esempio i parabeni).  Ciò che introduciamo nel nostro corpo passa anche dalla pelle. Iniziare a leggere le etichette dei prodotti per la cura personale e informarsi su ciò che contengono.

5.      Conoscere la propria pelle e le macchie che essa presenta, avendo l’attenzione di recarsi da uno specialista al primo segnale di alterazione di forma, dimensione, colore

6.      Evitare i raggi UV artificiali. Nel 2009 l’Agenzia internazionale per la ricerca contro il cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Salute ha definito le apparecchiature abbronzanti «cancerogene per l’uomo» dopo aver esaminato oltre 20 studi epidemiologici che, fra l’altro, sottolineano un aumento del 75 per cento del rischio di melanoma se l’uso delle apparecchiature abbronzanti inizia prima dei 30 anni.

7.      Prendere il sole con buonsenso esponendosi con gradualità nelle giornate d’estate ed evitando sempre le ore più calde (fra le 12 e le 15). Attenzione anche alla montagna d’inverno: in altura la fascia atmosferica è meno spessa, la neve riflette e le radiazioni sono di conseguenza più pericolose che in pianura. Ricordarsi però che il sole è un alleato della salute, non un nemico. Basta prenderlo con giudizio.