mercoledì 17 maggio 2017

La pianta del buon umore

È cominciato il periodo balsamico della Melissa che in maggio-giugno dà il meglio di sé. Chi è cresciuto in campagna sa che è proprio questo il momento migliore per raccogliere questa pianta erbacea: all’inizio della fioritura, più tardi il suo gradevole profumo muterebbe in un odore sgradevole.
In grado di calmare l’ansia e l’agitazione senza alterare le altre funzioni cognitive (come può fare invece la valeriana), la melissa è conosciuta e apprezzata fin dall’antichità.
Dioscoride, nel suo “De Materia Medica”, sostiene che “restituisce la serenità e allontana la tristezza”; Avicenna scrive che “ha la facoltà di rallegrare l’animo e rendere gioioso il cuore”; il grande medico svizzero Paracelso la definisce “elisir di lunga vita” e il Mattioli, nella sua vasta opera, conferma che “possiede la virtù segreta di rallegrare l’animo e allontanare i pensieri negativi”. All’inizio del Seicento l’ordine monastico dei Carmelitani Scalzi crea la famosa “Acqua anti-isterica”, un’acqua di melissa particolarmente richiesta per le sue proprietà antispasmodiche e sedative.

Si può utilizzare fresca o secca ma, per ottenere il massimo dei benefici, la melissa andrebbe raccolta nelle ore calde del mezzogiorno, in una giornata soleggiata e senza vento, durante il periodo di luna crescente.
Ecco alcuni semplici utilizzi:

·         INFUSO
2-3 g di foglie in una tazza di acqua non troppo bollente. Lasciare in infusione coperto per dieci minuti. Se ne possono prendere 2- 3 tazze al dì. Sorseggiare quando l’infuso è ancora caldo, meglio se lontano dai pasti. Oltre al recupero del buon umore, è un valido sostegno quando una situazione richiede mente sveglia e nervi calmi (esame, riunione).

·         BAGNO
Si mettono a macerare per circa mezz’ora 100 g di melissa in 3 litri di acqua bollente, poi si filtra spremendo bene e si aggiunge all’acqua della vasca per un bagno veramente rilassante e rigenerante.

·         USO ESTERNO
Le foglie fresche possono essere strofinate sulle punture di api e vespe.
Contro le mialgie e i dolori articolari si possono fare delle strofinature con lo “Spirito di Melissa” che si può preparare facilmente lasciando macerare per 15 giorni molta melissa fresca in alcol a 40 gradi. Poi si filtra strizzando bene la pianta e si trasferisce in una bottiglia di vetro ben tappata dove si conserva lontano dalla luce.

Le persone che beneficiano maggiormente di questo dolce rimedio sono quelle di carattere irritabile o particolarmente sensibile che spesso somatizzano l’ansia sotto forma di spasmi in vari distretti dell’organismo (emicrania di origine digestiva, gastrite nervosa, nausea, colite, colon irritabile, dolori del ciclo mestruale, tachicardia, vertigini e ronzio all’orecchio, insonnia).

La melissa possiede anche un’attività ipotiroidea. Questo la rende ideale se c’è una tendenza all’ipertiroidismo, ma è da evitare se c’è ipotiroidismo e in caso di trattamento con ormoni tiroidei.

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