venerdì 13 ottobre 2017

Gravidanza, attenzione alla salmonellosi

La salmonellosi è un’infezione dovuta all’ingestione di acqua e cibi contaminati dal batterio della salmonella.
Fonti di infezione sono l’acqua non potabile e diversi alimenti: uova (responsabili del 50% delle epidemie di salmonellosi), carne cruda e latte non pastorizzato.
Anche i derivati delle carni, soprattutto se poco cotti, o i preparati che contengono uova crude, come il gelato, le salse e i condimenti, possono trasmettere l’infezione.

Nella maggioranza dei casi la salmonellosi si risolve in pochi giorni ma in gravidanza è bene osservare alcune regole che possono abbassare enormemente il rischio di infettarsi:

·         lavarsi bene le mani prima e dopo aver manipolato alimenti crudi
·         lavare accuratamente frutta e verdura prima di passare alla preparazione dei pasti
·         pulire per bene gli utensili utilizzati in cucina e usarne diversi per gli alimenti crudi e cotti
·         separare i cibi crudi da quelli cotti

Piccoli gesti, ma servono a scongiurare il contatto con la salmonella che comporta vomito, nausea, diarrea e anche crampi muscolari e febbre. Sintomi che sarebbe meglio evitare durante la gestazione.
Oltre alle donne in gravidanza i soggetti più a rischio sono gli anziani, i bambini e le persone immuno-compromesse.

Il consiglio è di non usare antidiarroici perché la diarrea è il meccanismo di difesa usato dall’organismo per espellere i germi.
Da evitare anche gli antibiotici che possono allungare i tempi di persistenza dei batteri nell’organismo,  a meno che non ci si trovi a dover fronteggiare una grave forma di infezione (in questo caso andrebbero sempre assunti sotto controllo medico dal momento che in gravidanza qualsiasi farmaco è potenzialmente pericoloso per il bambino).

Invece è utile ricorrere a probiotici specifici e bere per reintegrare l’acqua e i sali persi con il vomito e la diarrea. Vanno bene anche bevande come il the kukicha, centrifugati di mela e carota, un brodo di verdure o semplicemente l’acqua con l’aggiunta di limone, miele e un pizzico di sale marino.
Una dieta in bianco (ovvero piatti leggeri e cibi non troppo conditi) e senza frutta e verdura aiuterà a far scomparire prima la dissenteria, a patto che si escludano per qualche giorno anche latte, creme e dolci.

Ottima anche la zuppa di miso perché, mentre apporta i sali persi col vomito e le abbondanti evacuazioni, ripristina la flora intestinale. 

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