sabato 12 novembre 2016

VIII Congresso Internazionale ARTOI, Nuove frontiere dell’oncologia integrata - giorno 1

Sono da poco rientrata dalla prima giornata dell’VIII Congresso Internazionale ARTOI, Nuove frontiere dell’oncologia integrata, un evento internazionale che offre visibilità agli ultimi risultati della ricerca sperimentale e clinica. 
È l’occasione per scambiarsi le conoscenze con l’auspicio che sia davvero possibile disegnare nuove prospettive nei percorsi di cura.

I pazienti non sono somme di organi ma INDIVIDUI che hanno bisogno di CURE PERSONALIZZATE.
Le medicine complementari come la medicina tradizionale cinese,  l’agopuntura, l’omeopatia,  l’omotossicologia, la fitoterapia, la medicina antroposofica possono dare un contributo determinante per migliorare la qualità della vita dei malati.

Le conoscenze si devono unire. Altre figure,  altre competenze,  altri operatori devono entrare in gioco accanto ai medici che applicano trattamenti standard.
Per alleviare sia i sintomi della malattia che gli effetti collaterali dei protocolli antitumorali, per favorire salute e benessere, è necessario infatti unire tutte le risorse disponibili.

La Toscana è Regione virtuosa in questo senso. Nel 2015 la Giunta ha approvato una delibera che definisce le modalità di integrazione nella rete oncologica regionale dei trattamenti di medicina complementare che hanno mostrato di essere sicuri ed efficaci. È una grande opportunità per chi ha la sfortuna di ritrovarsi nella prova di una malattia che fa paura e rende fragili e bisognosi di sostegno.

Questo approccio integrato, che unisce il meglio della medicina ufficiale e di quella complementare, si sta affermando in vari ospedali internazionali ma il processo di integrazione richiede ancora tempo e fatica. Soprattutto richiede apertura di mente.  Solo così si può andare oltre le prese di posizione, verso una concreata collaborazione tra tutte le specifiche figure impegnate nel percorso assistenziale al paziente oncologico.

Nessun commento:

Posta un commento