Può
capitare anche ai bambini di russare. Al 21° congresso nazionale della Società
Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili che si è svolto lo scorso
ottobre a Napoli è stato specificato che il 5% dei bambini italiani soffre di
questo disturbo mentre il 2% è colpito dalla più grave sindrome delle apnee
ostruttive nel sonno.
Spesso
i genitori non danno peso a questi disagi ma sono segnali da non sottovalutare perché,
dopo il fumo e l’eccesso di peso, rappresentano la terza minaccia per il
benessere dei giovanissimi e, se il problema non viene curato, a lungo andare,
può portare a disturbi dell’apprendimento (provocati dal poco riposo), ritardi
nella crescita e depressione. Inoltre aumenta il rischio di malattie del cuore.
Il sovrappeso
infantile – che risulta triplicato negli ultimi 30 anni – è una delle cause
principali del russare notturno ma anche i bimbi normopeso possono soffrire di
questo disturbo. In questo caso la ragione è da ricercare nell’aumento del
volume delle adenoidi.
Le adenoidi sono poste in fondo alla
cavità nasale, sono fondamentali organi linfatici perché producono difese per
il nostro organismo. Per i bambini costituiscono un importante filtro
di difesa contro le infezioni delle orecchie e delle prime vie aeree ed è
per questo che fino ai 7-8 anni si ingrossano naturalmente per poi cominciare a
ridursi di dimensioni.
Se
però le adenoidi sono iperstimolate per frequenti episodi infettivi o
perché si vive in città molto inquinate, possono ingrandirsi troppo, tanto
da ostacolare la respirazione nasale e costringere i piccoli a respirare di
notte a bocca aperta. Questo è un problema perché la respirazione dalla
bocca non consente il riscaldamento dell’aria che arriva così a gola,
trachea e polmoni troppo fredda e di conseguenza fa aumentare la
vulnerabilità verso virus e batteri. Inoltre, se la situazione si protrae
troppo a lungo nel tempo, possono esserci anche riflessi negativi sulla
masticazione e sull’estetica per uno sviluppo anomalo delle ossa della faccia.
La
soluzione non è necessariamente l’asportazione chirurgica, come in
passato veniva sempre suggerito in questi casi.
Infatti
molto spesso, cambiando alimentazione, individuando eventuali intolleranze e apportando
i giusti nutrienti (vitamine e minerali), si può arrivare a una decisa
riduzione dei sintomi se non addirittura a risolvere il problema.
Anche
gli oligoelementi e i gemmoderivati senza alcool sono di grande aiuto in
queste situazioni.
Un
naturopata esperto potrà suggerire i rimedi più adatti a rafforzare il terreno individuale
del bambino.
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