mercoledì 4 luglio 2018

Utilità della musica in gravidanza


La musica  ci influenza. 
Gli antichi conoscevano già l’effetto curativo delle vibrazioni, ma le più moderne conoscenze sono riuscite a dimostrare che i suoni sono onde che trasportano informazioni e che sono in grado di oltrepassare la nostra banda di ascolto conscio cambiando il nostro stato emotivo, fisico e mentale.
Considerate queste straordinarie facoltà, risulta evidente quanto sia importante ascoltare buona musica. Sempre. A maggior ragione in un periodo speciale come quello della gestazione.

Sono numerose le ricerche che attestano l’importanza di affiancare ai tradizionali corsi di preparazione al parto anche attività sonoro-musicali.
La musica aiuta a controllare l’ansia, a favorire il rilassamento e a raggiungere uno stato di benessere.  Inoltre perfeziona l’ascolto che in questo momento particolare della vita di una donna è importantissimo:  ascolto di se stessa, dei propri ritmi interni e del loro modificarsi con il procedere dei mesi e ascolto delle azioni e reazioni motorie del bambino, sia in risposta ai suoni stessi che nei vari momenti della giornata.
Le attività ritmico-sonore aiutano quindi la mamma a creare una relazione affettiva profonda e serena con il suo bambino e stimolano allo stesso tempo lo sviluppo del feto.
Ormai è dimostrato che, fin dai primi mesi della vita intrauterina,  il piccolo sente,  ricorda, è consapevole e reagisce. Questo vuol dire che tutti gli stimoli presenti nell’ambiente (suoni interni ed esterni alla madre) contribuiscono allo sviluppo strutturale e funzionale del suo sistema nervoso e acustico.
Per tutti i nove mesi, infatti, la creatura vive circondata da rumori.
Innazitutto quelli prodotti dal passaggio del cibo nell’apparato digerente, dal ritmo della respirazione, dal battito del cuore della mamma e dallo scorrere del sangue attraverso la placenta.
Ma è provato che il feto è sollecitato anche dai rumori provenienti dal mondo esterno e alcuni ricercatori hanno  visto che, al suono di melodie armoniche, il corpo del bambino assume posizioni rilassate, mentre suoni forti lo rendono irrequieto.

La musica mi è stata di grande supporto durante la mia gravidanza difficile.
Mi ha aiutato a scacciare le paure e le preoccupazioni e a creare immagini positive e piacevoli. Prediligevo la musica classica di Mozart e anche quella moderna, ma per lo più lenta, dolce e tranquilla perché mi faceva immaginare paesaggi naturali armoniosi.
Immagini che poi cercavo di richiamare alla mente ogni sera prima di addormentarmi e successivamente poi ho rievocato durante il travaglio. Devo dire che hanno agevolato prima il riposo e poi, quando ero in ospedale, il rilassamento e il recupero delle forze prima di una nuova spinta .
Al corso preparto l’ostetrica mi aveva anche insegnato dei vocalizzi per facilitare la produzione di endorfine, cioè quelle sostanze naturali che allontanano lo stress e favoriscono uno stato di benessere. Sono molto utili durante il parto perché attenuano la percezione del dolore.

In molti paesi esteri l’ascolto della musica e l’utilizzo dei canti e dei suoni è prassi normale ai corsi preparto e nelle sale parto, mi auguro che presto possa essere così in ogni ospedale anche qui da noi.
Sarebbe una preziosa risorsa soprattutto per le primipare che hanno in genere molta paura e contrazioni particolarmente  intense.
  
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