mercoledì 13 dicembre 2017

Afte, il fuoco in bocca

Ne soffrono molte persone e consistono in piccole lesioni, tipo vescicole, che appaiono sulla mucosa orale. A volte può comparire una sola afta a volte, invece, se ne manifestano numerose che possono colpire lingua, gengive, guance, parte interna delle labbra.  Sono molto fastidiose, tendono infatti a ulcerarsi e a dare dolore e bruciore intenso, tanto che può diventare difficile alimentarsi con cibo solido.

Chi ne soffre in genere presenta questa problematica ciclicamente quando l’organismo è più vulnerabile per stress, stanchezza fisica, mestruazioni. Sono comunque persone, in base alla mia esperienza, che hanno un sistema immunitario indebolito anche a causa di ipersensibilità alimentari di cui non sono a conoscenza. Per risolvere realmente, quindi, è necessario individuare gli alimenti non tollerati e impostare una adeguata dieta per disintossicare e sfiammare il corpo al fine di recuperare, in un secondo momento, la tolleranza.

Ho notato, inoltre, che questo disturbo spesso è sintomo di eccessivo calore, conseguenza di un’alimentazione non equilibrata con consumo smodato di the, caffè, succhi conservati, vini di bassa qualità e cibi come carne rossa, patate e formaggi.
Limitando questi alimenti e imparando a nutrirsi in modo sano (con cibo vivo, fresco e di stagione),  è possibile ritrovare il benessere dell’intestino e di tutto il tratto gastroenterico, bocca compresa.

In attesa di acquisire nuove e più salutari abitudini alimentari, però, può essere necessario integrare certi minerali o determinate vitamine. Oppure può essere il caso di ricorrere a oligoelementi o a gemmoderivati. Dipende. Ogni persona è unica. E solo attraverso la lettura del terreno costituzionale della stessa il naturopata potrà consigliare gli elementi di supporto più appropriati.

A LIVELLO LOCALE, invece, per avere sollievo, si possono fare sciacqui 2-3 volte al giorno con un infuso di malva, ricordando di prepararlo quando l’acqua è ben calda ma ancora lontana dall’ebollizione altrimenti le mucillagini contenute in questa pianta si deteriorano (fare riposare nella tazza coperta per almeno venti minuti e usare tiepido). Successivamente si possono fare delle toccature sulle lesioni con la tintura madre di Plantago Major al 20%.
Anche l’estratto integrale di propoli (liquido analcolico) non diluito applicato localmente è di grande aiuto.

In alternativa ai rimedi appena indicati, c’è una pratica tipica della Medicina Ayurvedica chiamata “oil pulling” che consiglio. Serve a rinforzare denti e gengive e a proteggere dalle infezioni. Va eseguita almeno due volte al giorno, meglio se dopo ogni pasto, dopo essersi lavati i denti (sempre comunque prima di andare a letto).
Si procede così: si mettono in bocca 2-3 cucchiaini di olio di sesamo biologico spremuto a freddo e si muove con forza per due o tre minuti come a voler ‘risciacquare’ il cavo orale, poi si sputa.
In questo modo si stimola la guarigione delle afte e al contempo si impedisce che si riformino.


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