venerdì 15 dicembre 2017

Passeggiare in città? Fa più male che bene


L’esercizio fisico fa bene. Non sempre però. Se viene fatto in una strada trafficata cuore e polmoni ne risentono in negativo e il danno maggiore, secondo un recente studio pubblicato su Lancet, lo hanno le persone di età superiore a 60 anni, in particolare se soffrono già di patologie polmonari croniche. 

Un conto è camminare e fare sport in spazi verdi, lontano dalle aree edificate e dal traffico, altra cosa è  muoversi tra gli scarichi dei motori e le polveri sottili dei grossi centri urbani, in questo caso la salute cardiopolmonare peggiora.
Secondo lo studio condotto dall’Imperial College di Londra e dalla Duke University, infatti, bastano due ore di passeggiata in strade inquinate per determinare un aggravamento della rigidità delle arterie e una diminuzione della capacità polmonare, due fattori di rischio per la salute cardiovascolare e respiratoria.

Ma l’aria inquinata non si ferma nei nostri polmoni. Un’altra ricerca, sempre pubblicata sulla rivista medica Lancet qualche tempo fa, ha rivelato che lo smog è legato a un aumento dei casi di demenza. In particolare aumenterebbe il rischio di Alzheimer e sotto accusa sarebbero le particelle inquinanti più piccole, quelle sotto ai 0,1 micrometri. Inquinanti così minuti sono capaci di superare una barriera rigida come quella che avvolge il nostro organo più pregiato.

Chi abita in una grande città, allora, che deve fare? Chiudersi in casa e votarsi alla sedentarietà?
Assolutamente no. L’inattività fisica ha un grande impatto sulle principali malattie croniche  e sono più di 3 milioni i decessi che ogni anno sono imputabili a questa causa nei paesi a basso e medio reddito.
È indispensabile muoversi e anche una semplice passeggiata giornaliera aiuta a vivere meglio e più a lungo.
Basta allontanarsi dalle strade trafficate e andare a cercare un po’ di verde in un parco cittadino.
Oppure organizzarsi a casa propria, facendo tutti i giorni una mezzoretta di cyclette o di tapis roulant. L’importante è che l’ambiente sia il più salubre possibile (in questo mio precedente post puoi vedere quali misure adottare per migliorare la purezza dell’aria della tua abitazione).

Con questo certamente non si risolve il problema di fondo. Trasformare la propria casa in un’oasi salutare è di grande beneficio, ma non dobbiamo dimenticare la nostra casa più grande, il mondo. Sono troppe ormai le città che ‘normalmente’ sforano i tetti di legge per le polveri sottili e nessuno sembra badarci troppo. Si va avanti con gli occasionali blocchi del traffico, tra l’indifferenza generale, e le notizie a riguardo non stupiscono più.

Eppure si stima che l’inquinamento dell’aria sia responsabile ogni anno in tutto il mondo di oltre cinque milioni di morti premature.

È l’ora di mettere a punto misure drastiche.


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