lunedì 12 marzo 2018

Mangiare di meno per rafforzare l’immunità


Mangiare troppo stressa il cervello. Non solo infatti si ingrassa, ma si infiamma anche il corpo e alla fine anche il cervello.
È stato un gruppo di fisiologi e biologi molecolari cinesi dell’Università del Wisconsin a  evidenziare questo circolo vizioso: l’eccesso di cibo si traduce nell’alterazione dell’ipotalamo, un’area del cervello deputata al controllo della fame e della sazietà.
Devi sapere che il segnale di sazietà è portato in particolare da due ormoni, l’insulina e la leptina. Gli studiosi, però, hanno riscontrato che nel sangue e nel cervello di persone obese ci sono grosse quantità di insulina e di leptina, dovrebbe quindi essere presente un forte segnale di sazietà, invece queste persone continuano a mangiare e a ingrassare perché il sistema di ricezione è andato il tilt.
Perché? Cosa accade quando si continua a mangiare?
L’eccesso di insulina, leptina, glucosio e acidi grassi determina la produzione di sostanze infiammatorie chiamate ‘citochine’ che causano infiammazione nell’organismo danneggiando, in primo luogo, fegato e milza e infiammando, poi, anche il cervello.

L’organismo dunque si indebolisce con l’eccesso di cibo e diventa preda di malattie (aumenta il rischio di cancro, di malattie cardiovascolari e infettive).
Ma si ammala ugualmente anche un organismo  malnutrito, cioè che non ha un apporto equilibrato di nutrienti, vitamine, minerali e micronutrienti. Lo dimostrano vari studi su pazienti anoressici che, scendendo di parecchio sotto il peso ideale, vedono modificarsi una serie di parametri con conseguente compromissione dell’efficienza immunitaria contro i virus.
Ogni individuo ha necessariamente bisogno della SUA quantità quotidiana di cibo che cambia in base a età, sesso, attività mentale e fisica svolta, condizioni climatiche contingenti. E non è solo una questione di quantità, ma anche di qualità.
Oggi invece sono molte le persone che mangiano tanto. Molto più di quello che occorre loro in base allo stile di vita che conducono. Oltretutto in questo momento, soprattutto in occidente, non solo c’è un eccesso di alimentazione (si mangia più di quel che si consuma) ma abbiamo anche un’offerta alimentare inquinata da ogm, pesticidi e farmaci.
A ciò si aggiungono scelte non salutari troppo spesso reiterate: grassi idrogenati, oli cotti, cereali raffinati, salumi, zucchero bianco, merendine, dolci confezionati  e cibi precotti.
Ecco che i guai arrivano …

L’alimentazione è di importanza basilare per stare bene ed è il perno attorno il quale ruotano la naturopatia e le antiche medicine orientali.
La composizione degli alimenti consumati, infatti, determina in larga misura la composizione chimica delle cellule del nostro organismo e questo, a sua volta, influenza tutti gli altri processi, anche il pensiero.

Modificare le abitudini alimentari è difficile,  richiede una determinazione e una costanza che difficilmente riscontro nelle persone senza dei veri problemi di salute. Chi invece è spinto da un problema di salute molto spesso possiede una forte motivazione e per questo riesce a mettere in atto i necessari cambiamenti – a volte radicali – per ottenere dei risultati.
Il cibo è parte integrante della nostra vita e siamo profondamente influenzati dalla cultura da cui proveniamo, dai messaggi pubblicitari, dai prodotti in commercio, dalla famiglia in cui siamo cresciuti (che non sempre  trasmette delle sane abitudini alimentari), dai nostri ritmi di vita spesso troppo accelerati. 
Per tutti questi motivi è difficile cambiare modo di alimentarsi.  è necessario, però, superare un atteggiamento stereotipato nei confronti del cibo e prendere coscienza della propria responsabilità personale verso la salute.  Il naturopata in questo può aiutare molto, perché il suo compito è quello di consapevolizzare le persone illustrando le norme igienico fisiologiche dell’apparato digerente, i legami tra corpo, mente e spirito e le relazioni tra il nostro organismo e l’ambiente in cui viviamo (quindi le ragioni per cui è necessario nutrirsi e comportarsi in un certo modo). 

è vero, all’inizio è dura. Ma quando il corpo comincia a rispondere e si iniziano ad avvertire i primi segni di miglioramento, la motivazione a continuare sulla strada intrapresa aumenta e diventa tutto più facile. Inoltre disintossicando l’organismo si comincia a non sentire più il bisogno di certi alimenti problematici e rinunciarvi non costituirà più uno sforzo. 

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