lunedì 3 ottobre 2016

Effetto luna

Le ricerche confermano quello che gli antichi hanno sempre intuito: “l’effetto luna” esiste davvero. Del resto se il corpo celeste influisce sulle maree, esprimendo la sua forza d’attrazione sugli oceani in modo così spettacolare – basti pensare al Mont Saint Michel, in Francia, dove si registrano le maree più grandi d’Europa – perché non dovrebbe esercitare questa stessa influenza anche sulla vita della terra e dei suoi abitanti?

In effetti, nel corso degli ultimi anni, sempre più studiosi si sono posti l’interrogativo. Ha cominciato negli anni venti Lilly Kolisko che, con le sue ricerche, è riuscita a mettere in evidenza i diversi influssi della luna piena e della luna nuova sull’agricoltura. E hanno proseguito, dopo di lei, altri ricercatori che hanno portato avanti gli studi in questo ambito prendendo in esame gli effetti della luna ascendente e discendente. A partire dagli anni Cinquanta si è fatta notare, in particolare, la tedesca Maria Thun arrivando a sostenere che le influenze lunari sul mondo vegetale sono da mettere in relazione alla posizione della luna rispetto allo zodiaco. In pratica ogni segno, nel momento cui fa da sfondo alla luna, imprimerebbe un certo carattere alla pianta e le influenze sarebbero maggiori in situazioni particolari, ad esempio durante le opposizioni, le eclissi di sole o luna e con passaggi di pianeti dietro il sole o la luna.
Parrebbero fantasticherie da Medioevo, eppure le osservazioni di questa studiosa sono state confermate dall’Istituto di Coltivazioni Erbacee dell’Università di Giessen (Germania), dall’Istituto Svizzero di Ricerca Biologico-Dinamica e tuttora sono seguite da molti agricoltori.

Altre conferme dell’influsso della luna sulla vita del nostro pianeta sono arrivate dalla Conferenza internazionale sulle relazioni Terra-Luna che fu organizzata nel 2000 a Padova dall’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere e Arti.
Vi parteciparono ricercatori di tutto il mondo che individuarono ben 600 specie viventi, soprattutto animali, con precisi ritmi legati alla periodicità lunare. Organismi marini che sincronizzano le danze nuziali con la luce della luna. Molluschi che depongono le uova con la luna crescente. Pesci che per la deposizione prediligono la luna piena. E granchi “romantici”, come il Granchio Violinista, che invece alle notti di plenilunio riserva l’accoppiamento.
Anche la grande barriera corallina, che si estende per circa 2000 km al largo della costa nord-orientale dell’Australia, risente dei misteriosi influssi lunari. È formata da depositi calcarei prodotti da polipi piccolissimi che tutti gli anni, in una notte di luna piena d’agosto, all’unisono emettono simultaneamente migliaia di miliardi di uova e sperma che, congiungendosi, danno origine a miliardi d’altri individui. Come fanno questi polipetti ad agire tutti insieme per 2000 km? E perché soltanto in una notte di luna piena d’agosto? Sono interrogativi ai quali la scienza non è ancora in grado di rispondere, ma il fenomeno esiste, ed è ampiamente documentato. 

E noi umani? Siamo sensibili alle forze della Luna? Secondo Johanna Paungger e Thomas Poppe, noti in tutta Europa per i numerosi libri scritti sull’argomento, seguendo le fasi lunari è possibile far fruttare al meglio qualsiasi attività. Dal giardinaggio al taglio di capelli, dal bricolage all’agopuntura, dalla dieta disintossicante alla ginnastica, c’è un momento giusto per ogni cosa, persino per un intervento di chirurgia estetica. Ma non si tratterebbe di astrologia o esoterismo. “L’influenza della luna su tutte le creature viventi è oggetto di un sapere antico che per millenni è stato parte integrante della vita quotidiana del genere umano” – tengono a precisare gli autori - “e anche se la scienza non ha ancora saputo spiegare il perché di certi meccanismi, l’esperienza dimostra che non si tratta solo di semplici credenze popolari”.

Invece vi sono medici e scienziati pronti a riconoscere gli influssi della luna sull’organismo. Tempo fa alcuni ricercatori dell’Università di Bradford hanno ipotizzato l’esistenza della “sindrome lunare” riscontrando un lieve aumento di disturbi e comportamenti aggressivi in presenza della luna piena. Secondo gli studiosi del Dipartimento di Medicina preventiva e sociale dell’università di Berna, invece, le fasi lunari influenzerebbero la durata e la qualità del nostro sonno (dalla ricerca, pubblicata sul Journal of Sleep Research, è emerso che al risveglio da una notte di luna piena ci si sente più stanchi e affaticati, mentre nelle notti di luna nuova si dorme di più e al mattino ci si sente riposati).

Alcuni anni fa ho avuto il piacere di approfondire questa interessante tematica degli influssi lunari sulla salute umana con un docente di idrologia e bioclimatologia medica dell’Università di Milano, il Prof. Angelico Brugnoli, grande esperto della scienza meteorologica, il quale ha confermato che i ritmi circadiani, cioè i ritmi biologici che si verificano nell’arco di un giorno, sono influenzati dalla luna in misura quasi completa.
Secondo Brugnoli, che ha scritto anche un libro su questo argomento (“Tutta colpa della luna”, Red Edizioni), gli enzimi e gli ormoni sono più attivi durante la fase di plenilunio, per questo aumenterebbero le crisi ipertensive e le aritmie nei soggetti predisposti, come pure le emorragie da ulcera gastrica. Sembra dunque plausibile immaginare che l’attività gravitazionale della luna possa innescare delle “maree biologiche” che possono alterare, seppure di un’inezia, il ritmo circadiano e mensile dei soggetti meteorolabili, cioè sensibili anche alle più piccole modificazioni dei fattori atmosferici.

Del resto l’uomo non è certo qualcosa di estraneo alla terra e all’universo. Corpo, mente e anima non solo sono in inscindibile unità tra loro, ma anche in rapporto con il tutto. Con il prossimo. Con la natura. Persino con le stelle.



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