mercoledì 31 gennaio 2018

Celiachia, sintomi atipici da non sottovalutare


È in costante aumento il numero dei celiaci in Italia. Probabilmente perché i medici hanno cominciato a porre più attenzione a sintomi che fino a qualche anno fa erano sottovalutati.
Ad esempio anemia e osteoporosi sono problematiche che spesso svelano, attraverso l’effettuazione di screening specifici, la presenza di questa intolleranza permanente al glutine.

La celiachia, infatti, non comporta soltanto una sintomatologia intestinale (i sintomi intestinali sono per lo più comuni ai bambini che ricevono diagnosi nei primi due anni di vita), ma anche manifestazioni extraintestinali che possono iniziare a palesarsi anche in età più adulta. 
Si ha, a questo punto, una sintomatologia variegata che può contemplare, ad esempio, stanchezza, crampi muscolari, dermatiti, malessere psicologico e disturbi del comportamento.
Oppure  può essere coinvolto l’apparato locomotore con artriti, artralgie, osteoporosi. O colpito il fegato che può diventare grasso e mal funzionante.
Anche la mancanza totale o parziale dello smalto dentario può essere indicativo di una celiachia non trattata e persone con problemi di fertilità possono, in realtà, essere celiaci non diagnosticati.
Possono essere indicativi di questa malattia, inoltre, anche aborti ripetuti e parti prematuri.  

Io, per esempio, mi sono accorta di essere celiaca perché all'improvviso, in seguito ad un forte stress, mi si è formata una vistosa chiazza di alopecia in testa.
Fortunatamente, stando a dieta senza glutine, ho potuto recuperare tutti i miei capelli più belli e forti di prima, ma che stravolgimento di stile di vita! Molto faticoso all’inizio. In realtà, proprio grazie a questo evento, ho potuto migliorare il mio modo di alimentarmi che è diventato più ampio, variegato e gustoso.

In Italia siamo abituati ad utilizzare ogni giorno per lo più pasta, pane e prodotti da forno a base di frumento, un unico cereale che alla fine diventa troppo utilizzato tra colazione, pranzo e cena.
È bene invece utilizzare cereali diversi perché ognuno ha qualità differenti e tutti arricchiscono la nostra dieta.

Al di là dei cereali naturalmente privi di glutine adatti ai celiaci (ma consigliabili per una sana rotazione alimentare a tutti quanti), in commercio ormai si trovano molti prodotti realizzati per le persone che hanno ricevuto una diagnosi di celiachia (farina, pasta, pane, dolci ecc …).
Si possono acquistare in farmacia, supermercato, erboristeria e negozi di alimenti biologici e vengono rimborsati dal servizio sanitario nazionale secondo le modalità imposte dalla legge.
Attenzione però, perché spesso, per renderli più simili di sapore ai prodotti tradizionali con glutine,  vengono addizionati di grassi idrogenati e quantità eccessive di lieviti che possono ugualmente incidere negativamente sulla salute.
Come sempre è bene leggere con cura le etichette e fare le scelte giuste dando la preferenza ad alimenti  con ingredienti semplici, biologici e senza additivi.

Per concludere, la diagnosi di celiachia può essere spesso difficile perché molte persone presentano sintomi e segni che non sono facilmente riconducibili a quelli classicamente legati all’intestino.
È una problematica però da non sottovalutare perché, se non diagnosticata, può portare nel tempo a patologie gravi (cardiache, epatiche) e a malattie autoimmuni (come il diabete di tipo 1, il lupus sistemico eritematoso, l’artrite reumatoide, la dermatite herpetiforme e la tiroidite autoimmune).
Catastrofi che possono essere evitate eliminando totalmente il glutine dalla dieta.



Nessun commento:

Posta un commento